A poco meno di quarantott'ore da una delle partite più attese del campionato di Serie A, ovvero il derby d'Italia tra Inter e Juventus, il format di Inter TV Inter Podcast ha come ospite del giorno un ex nerazzurro piuttosto speciale. Tifoso ancor prima che calciatore, interista con tutto se stesso e che, in carriera come nella vita non ha mai smesso di difendere colori e maglia della Beneamata. Un ex nerazzurro che di derby d'Italia ne sa qualcosa al punto da vivere con i bianconeri una rivalità naturale per ovvi motivi, persino oggi a nove anni dall'addio. Un addio che sembra mai essere stato pronunciato perché così effettivamente è. Tatuatasi l'Inter nella pella e ancor prima sul cuore, parola a Marco Materazzi. 

Ti manca di più non poterle giocare queste partite o i giorni precedenti alla partita?
"Non poterle giocare. Mi allevia un po’ il fatto che non c’è il pubblico, mi avrebbe dato gusto giocarle ma col pubblico ma purtroppo il momento è questo e bisogna accettarlo".

Se fossi oggi un giocatore dell’Inter, come marcheresti CR7?
"Eh lì è difficile, un po’ per tutti. Dico sempre di aver avuto la fortuna di non aver mai incontrato né lui né Messi. Sono stato fortunato, ho incontrato il Ronaldo vero, però con tutto il rispetto però penso che anche Cristiano sia uno da prendere con le molle perché è un fenomeno. Sta dimostrando partita dopo partita, anno dopo anno, nonostante passino gli anni fa ancora 30-40 gol a campionato. È una bella gatta da pelare".

Da qualche anno c’è il Var, più difficile per un difensore?
“Ci saremmo adeguati in qualche modo. Poi bisogna vedere se vanno al Var, perché non sempre sono andati, soprattutto in partite del genere. Io comunque mi sarei adeguato”.

Il tuo Inter-Juve preferito?
"Probabilmente quello in cui rientravo dalla squalifica. Avevo avuto un lungo infortunio di due mesi e poi avevo subito la squalifica per il discorso del tunnel. Mi ero allenato quattro mesi per quella partita, sapevo che la squalifica scadeva in tempo per quel giorno, avevo quest’opportunità e mi feci trovare pronto e vincemmo. A scapito del mio amico Adani che aveva fatto quattro mesi alla grande e ci rimase molto male e lo capisco, io però ci tenevo tantissimo e ho cercato di fare il mio meglio prima di quella partita e in campo quel giorno. Mi è dispiaciuto molto per lui però era troppa la voglia di giocarla".

Le cose che ti hanno dato più gusto ti sono capitate quando ti sei fatto trovare pronto?
"Bisogna farsi trovare al momento giusto nel posto giusto. C’è da dire che il gruppo storico  veniva da quattro-cinque anni di sacrifici, nel 2002 avremmo dovuto vincere e sappiamo tutti come è andata al di là dell’ultima partita ma ce n’erano state tante altre come col Venezia, col Chievo… Alla luce di ciò che poi è stato scoperto sappiamo tutti cosa è successo e cosa è stato fatto. Mi è dispiaciuto anche per un Bobo Vieri che è andato via nel momento sbagliato, se fosse rimasto avrebbe vinto tutto quanto. È stato lui il primo vero re di Milano, senza nulla togliere a Ibrahimovic o Lukaku. Io sono rimasto ed è andata bene. Potevo andare via probabilmente prima del Mondiale, ma poi non firmai col Villareal che veniva ogni partita per farmi firmare e io volevo aspettare fino al Mondiale. Non cambiava questo la mia opinione sull’Inter e nemmeno, credo, l’opinione di tutti i tifosi interisti nei miei confronti. Mancini magari in quell’anno non mi vedeva uno dei più importanti e magari preferiva farmi fare un’esperienza altrove. Per fortuna ho resistito e l’anno dopo dieci gol".

I dirigenti volevano farti firmare e tu continuavi a rimandare?
"Dopo la prima partita in cui non avevo giocato, ho visto il contratto ed era scritto tutto in spagnolo e mi son detto: 'Aspettate un attimo, fatemi capire'. Non avevo procuratore perché facevo tutto da solo, e allora mi son detto di rivederci dopo qualche giorno. Poi alla terza partita ho segnato e ho pensato di volermi giocare le mie chance con la squadra del mio cuore".

Skriniar, De Vrij, Bastoni. Materazzi dove giocherebbe?
“Qualcuno s’accomoderebbe, fatemela fare una. Aspetto ma una fatemela fare (ride, ndr). Loro stanno facendo grandissime cose insieme e lo hanno dimostrato anche nell’ultima partita di Coppa Italia, sanno ciò che devono fare. Mi sarei integrato in qualche modo e qualche partita l’avrei fatta anche io".

Che discorso farebbe Materazzi prima di Inter-Juve?
“Che si incontrano i più forti, loro pensano di esserlo, sono in ritardo e se c’è qualcuno che ha qualcosa da perdere è la Juventus. Se perderanno, come spero che sia, tornerebbero un pelo indietro. Dobbiamo portare a casa la loro pelliccia perché per me i tre punti sono di vitale importanza al di là di tutto".

Sezione: Copertina / Data: Ven 15 gennaio 2021 alle 20:24
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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