"Io con i tecnici non ho mai avuto problemi. Con la carica che trasmette, mi sarebbe piaciuto essere guidato da Conte: sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante". A parlare così è Maicon, intervistato dalla Gazzetta dello Sport per parlare soprattutto di Juve-Inter.

Se lo ricorda quel gol alla Juve del 2010?
"Come no...fu di fatto il gol scudetto, era un momento cruciale. Diciamo che di fronte a un gesto così, anche gli avversari si fermano e dicono “va beh, dai, è andata, non possiamo far nulla”. Ecco: questo Juve-Inter mi ricorda proprio quella sfida di San Siro di dieci anni fa".

È così decisiva?
"Sì, per il momento in cui arriva sì. L’Inter ha bisogno di un successo. E io sono convinto che la squadra di Conte possa davvero arrivare a vincere lo scudetto".

Scelga tra Lautaro e Dybala.
"Lo juventino è grandissimo, ma dico Lautaro: quando fai prestazioni come le sue, normale aver dietro le grandi d’Europa. A me successe lo stesso col Real Madrid...".

Ronaldo non è uno che vince con la faccia?
"Ronaldo il fenomeno...è lui il giocatore più forte con cui abbia mai giocato".

In realtà si parlava di Cristiano Ronaldo.
"Per me Messi è il numero uno, più di Cristiano".

Mourinho a parte, c’è un allenatore che più degli altri le è rimasto nel cuore?
"Guidolin. L’ho avuto al Monaco, prima di passare all’Inter. Mi ha insegnato tanto, gli devo molto".

Passiamo ai dirigenti?
"Faccio due nomi. Lele Oriali e Walter Sabatini, due grandissimi".

Quando sentiva gl altri raccontare storie sul Maicon extra campo, come reagiva?
"Loro parlavano, io in campo facevo scatti su scatti, mille metri su mille metri. Quella era la mia risposta".

Sezione: Copertina / Data: Dom 08 marzo 2020 alle 08:50 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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