La partita contro il Rapid Vienna conteneva una serie infinite di trappole, per l’Inter. Mentali, più che di natura tattica o agonistica. La squadra di Spalletti è reduce da un mese infernale, pieno di turbinii emozionali che sono culminati con il cambio di capitano della squadra. Samir Handanovic ha raccolto l’eredità di Icardi, rimasto a casa a instagrammare frasi in inglese e auguri di San Valentino. Nel frattempo la squadra di Spalletti, decimata da infortuni, squalifiche e ammutinamenti, ha messo un piede agli ottavi di finale di Europa League con il minimo sforzo: il Rapid Vienna non è sembrata minimamente una squadra in grado di impensierire la terza forza della Serie A, nonostante l’Inter abbia giocato una partita tutt’altro che perfetta. Ma tanto bastava: nessun gol subito e la possibilità di gestire il risultato a San Siro, tra una settimana. 

LAUTARO SI - L’uomo copertina della partita di Vienna è diventato, involontariamente, Lautaro Martinez. Dopo il gol vittoria a Parma, il Toro era candidato a una maglia da titolare fin da inizio settimana. Poi, la querelle Icardi l’ha trasformato nell’appiglio cui l’Inter doveva aggrapparsi per guadare il fiume. Martinez ha risposto presente, lottando su ogni pallone e concludendo la gara con i complimenti di Spalletti. Il suo guizzo con cui ha conquistato il calcio di rigore è emblematico della sua capacità di essere dentro la partita, nonostante i compagni non siano riusciti a cercarlo con continuità o a servirlo con i tempi giusti. Ma, soprattutto dopo i segnali contrastanti che Icardi ha mandato attraverso un poco sapiente uso dei social network, il Toro avrà la possibilità per la prima volta di giocare due partite da titolare, domenica contro la Sampdoria. E Spalletti dovrà coccolare, stimolare Martinez, che potrebbe essere il punto di riferimento dell’Inter prima di quanto tutti (tranne forse suo padre) si immaginassero.

SOLITI PROBLEMI - Al di là della singola evidenza, la partita dell’Inter è stata abbastanza piatta, senza sussulti. Se in difesa l’assenza di Milan Skriniar è stata sopperita da una solida prestazione del duo composto da Miranda e de Vrij, i problemi a centrocampo senza Brozovic sono diventati ancor più evidenti. Il rientrante Borja Valero e l’ondivago Vecino sono scomparsi con il passare dei minuti, tanto che nel secondo tempo l’Inter ha sbandato un po’. È stato de Vrij, uno dei migliori in campo, a gestire la fase di impostazione, con lanci e sapienti geometrie. Troppo, troppo poco vista soprattutto la difficoltà dell’Inter a smarcare giocatori al tiro. Nainggolan ha dialogato nello stretto con Lautaro, ma ci si aspetta ancora qualcosa in più, anche se la corazzata difesa a otto del Rapid Vienna nega ogni possibile pertugio, puntando tutto su un catenaccio vecchio stile. Stesso discorso per Perisic, il quale si è dimostrato più intraprendente nel secondo tempo, quando ha cercato con insistenza la giocata personale. L’obiettivo, per il Ninja e il croato, è quello di finire la stagione nel migliore dei modi e contro la Sampdoria sarà richiesto il loro fondamentale aiuto. 

HANDA CAPITANO - Nel corso della partita, i tifosi si sono schierati dalla parte della società, sul cambio di proprietà della fascia: il coro “ Un capitano, c’è solo un Capitano” ha fatto piacere a Handanovic che tuttavia ha preferito glissare nelle consuete interviste post partita. Nonostante la pochezza di gioco, è da lodare come la squadra abbia risposto presente e abbia dato quel che aveva per ipotecare la qualificazione. Visto il periodo recente dell’Inter, cosa tutt’altro che scontata. Tuttavia, la sensazione è che la gara di Vienna fosse un interludio tra le due vere gare che si giocheranno nei prossimi giorni: una sarà appannaggio di Marotta e Ausilio, che dovranno provare a ricucire lo strappo con Maurito. L’altra toccherà a Spalletti: a San Siro domenica arriva una Sampdoria ferita e i nerazzurri non possono più permettersi di perdere punti. In pochi giorni passerà molto della stagione interista: come si recupera l’ormai ex capitano? La soluzione del thriller appare ancora lontana. Intanto, prima vittoria in Europa League e morale riassestato. Il resto, deve ancora venire. 

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Sezione: Copertina / Data: Ven 15 febbraio 2019 alle 08:15
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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