Intervistato da Il giornale, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha analizzato ulteriormente il momento delicato del calcio italiano e proposto alcune date alternative per l'eventuale ripartenza.

Presidente Gravina mentre il virus infuria, assistiamo al balletto delle date per l’inizio degli allenamenti in serie A: non è il caso di parlare chiaro?
"Ne sento di tutti i colori e ai miei interlocutori ripeto un concetto molto semplice: noi abbiamo una stella polare, è il decreto del Governo che ha fissato al 3 aprile il primo, provvisorio traguardo. Quella data, per ora, fa fede. Il resto è solo chiacchiericcio".

Le tre date immaginate per la ripresa del campionato, 3, 10 e 17 maggio, sono ancora valide?
"Ripeto da sempre: si tratta solo di ipotesi e non di una certezza. Ne aggiungerei un’altra: andrebbe bene anche il 20 maggio, valutando la ricaduta sul calendario internazionale. È la mia, la nostra, speranza: significherebbe avere la possibilità di rialzare la serranda del calcio italiano e offrire al Paese la spinta emotiva per recuperare il senso della vita normale".

Si è arreso all'idea del play-off?
"Era una mia proposta, non ha riscosso successo e ne ho preso atto. Chi ha responsabilità, così deve comportarsi in queste ore perché non possiamo permetterci di offrire l’immagine di un settore divorato da polemiche intestine, visioni contrapposte, men che meno da minacce di ricorsi. Dovremo uscire da questa terribile tempesta realizzando, se possibile, l’idea di un nuovo calcio oltre che di un nuovo mondo".

Sezione: Copertina / Data: Mar 24 marzo 2020 alle 11:22 / Fonte: Il Giornale
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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