E se davvero il calcio in Italia alla fine non potesse ripartire? Ecco i tre punti principali del Piano-B studiato dal mondo del pallone nostrano. Li riassume la Gazzetta dello Sport:

LA CLASSIFICA -  La Uefa ha suggerito di concludere i campionati anche rivedendo le formule dei tornei, da comunicare entro il 25 maggio: l’idea dei playoff e playout resta dunque la soluzione alternativa più attuale. Ma se le condizioni generali rendessero impossibile la ripartenza vanno definiti altri percorsi. Congelare la classifica sarebbe l’opzione più probabile, con due diversi effetti. In entrambi i casi lo scudetto non verrebbe assegnato e l’Europa sarebbe garantita alle prime 6: cambierebbero le retrocessioni. Nel primo verrebbero congelate e la Serie A 2021-22 si aprirebbe a 22 squadre, cioè alle 2 che salirebbero dalla B (che annullerebbe i playoff). Altra ipotesi è la retrocessione delle ultime due e altrettante due promozioni dalla B. 

I DIRITTI TV - Senza più partite, si aprirebbe una trattativa per rinegoziare termini e cifre. Lo sconto potrebbe coinvolgere la stagione 2020/2021, l’ultima compresa nel contratto triennale, ma tutto resta ovviamente ancora da stabilire. Sky intanto ha già quantificato le richieste nella lettera inviata alla Lega prima dell’ultima riunione (Dazn ha fatto lo stesso qualche giorno fa): in caso di stop definitivo chiederebbe uno sconto alle società di 255 milioni. Taglio che i club dovrebbero nel caso riconoscere anche agli altri licenziatari per un mancato incasso complessivo di 440 milioni (considerate solo le televisioni).

GLI STIPENDI DEI CALCIATORI - I club hanno chiesto la sospensione dei pagamenti per 4 mesi, i giocatori hanno risposto accordandone solo uno. E così il dialogo è saltato. Zero partite significherebbe però zero incassi per le società, che a quel punto sarebbero impossibilitate a pagare gli ingaggi dei calciatori. Il taglio verrebbe quantificato in base alle perdite complessive, come molti club stanno già valutando con i propri tesserati al fine di raggiungere un accordo condiviso. Lo scenario più probabile, se il Governo non autorizzerà la ripresa, resta quello di un taglio sostanzioso. E i calciatori dovranno finire per assecondare le richieste.

Sezione: Copertina / Data: Mar 28 aprile 2020 alle 08:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print