La Gazzetta dello Sport prova a fare chiarezza sugli scenari possibili che riguardano l'Inter dopo il controllo della GdF effettuato ieri nella sede nerazzurra. "Se l’indagine avviata dalla Procura di Torino sulle plusvalenze Juve era stata accesa da una prima comunicazione della Consob, stavolta a muovere i magistrati in una inchiesta comunque indipendente da quella torinese è stata un’informativa delle Fiamme Gialle - si legge -. È stata trasmessa il 9 dicembre sulla base di notizie di stampa, abbondanti nelle ultime settimane: i finanzieri hanno così osservato entrambe le milanesi e poi hanno evidenziato alcune possibili criticità, ancora tutte da verificare, nei bilanci dell’Inter. Nel dettaglio, vogliono capire se «il valore dei diritti pluriennali sui calciatori» sia stato sopravvalutato volutamente per far crescere i ricavi e, di conseguenza, far diminuire le perdite".

L'obiettivo è chiaro: cercare di capire se nei bilanci nerazzurri delle stagioni 2017/18 e 2018/19 ci siano stati movimenti illegali per aggiustare i bilanci in modo da accontentare la UEFA in materia di FFP. Tra gli altri, prelevati i documenti dei trasferimenti di Radu, Vanheusden e Pinamonti, protagonisti in momenti diversi di operazioni con il Genoa. "Proprio la punta, prima di essere riportata a Milano, aveva garantito nel 2019 la plusvalenza maggiore di tutte quelle sotto osservazione: 19 milioni. L’altro asse caldo, invece, è quello nel 2018 tra Milano e Bergamo: alcuni ragazzi del vivaio interista (Bettella e Carraro valutati 12 milioni totali) diretti verso la Dea, mentre il talentuosissimo Bastoni (31,1) andava a Milano - spiega la rosea -. Al momento, ogni ipotesi è comunque allo stato embrionale e il club nerazzurro con un comunicato immediato si è detto tranquillo. Insomma, filtra serenità anche perché si fa notare come le valutazioni dei calciatori siano per definizione sempre “aleatorie”. Infatti, anche al quarto piano del Palazzo di Giustizia si va con i piedi di piombo: già casi analoghi si sono conclusi in passato con un nulla di fatto (nel 2008 l’Inter è stata già prosciolta per casi simili) e non esiste un criterio “scientifico” per stabilire quale sia il prezzo giusto di un calciatore. Si sa, il valore non risente solo da elementi oggettivi come le prestazioni, ma anche da circostanze imponderabili come gli infortuni o, semplicemente, il mancato feeling con un tecnico. Ad esempio, lo stesso Pinamonti, fuori dai radar con Conte, adesso sta risalendo verso la vecchia valutazione in provincia: ad Empoli finora ha segnato gli stessi gol dell’altro attaccante in ascesa, Gianluca Scamacca, sei, ma con una presenza in meno. Un caso di altra natura è, invece, la cessione di Nicolò Zaniolo alla Roma: venduto ai giallorossi per 4 milioni nell’affare Nainggolan, dopo pochi mesi valeva dieci volte tanto".

In quel biennio, l'Inter mise a bilancio plusvalenze per circa 90 milioni, vitali per soddisfare la UEFA e iscriversi alle competizioni. Erano i tempi dei paletti strettissimi e del settlement agreement, superato solo nel mese di giugno del 2019.

Sezione: Copertina / Data: Mer 22 dicembre 2021 alle 08:56
Autore: Alessandro Cavasinni
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