Aveva destato molto scalpore nei giorni scorsi l’affermazione di Felipe Melo che, nell'ultima puntata de 'I Signori del Calcio' in onda su Sky Sport 1, aveva dichiarato che se non fosse riuscito a diventare un calciatore probabilmente sarebbe diventato un assassino. "Tutti hanno capito cosa intendevo dire - ha voluto precisare il centrocampista brasiliano ai microfoni di Globoesporte.com -. Non vengo da una famiglia di criminali ed assassini, siamo una famiglia perbene. Intendevo solamente dire che le possibilità di prendere una brutta strada per chi vive in una comunità così povera sono molte. Sono nato a Valle Redonda e ho vissuto in una favela di Rio, in una strada in cui era pericoloso anche passeggiare. Ma io sono diventato un calciatore per un sogno, un ideale. Mio padre mi ha aiutato molto, ha fatto molti sacrifici per permettermi di diventare un calciatore".

Nella stessa intervista ha dichiarato che molti suoi amici si sono persi per strada diventando dei criminali, è vero?
"Non è vero che ho perso degli amici. Non ho amici così vicini all’ambiente della criminalità, ma ho conosciuto persone che facevano parte della mia infanzia che poi sono diventate dei criminali. Ma questo avviene spesso in luoghi poveri, in cui ci sono dei conflitti".

Si sente perseguitato da tutto quello che viene detto sul suo conto? Come assorbe le critiche e le polemiche?
"Felipe Melo è una persona normale, ma ogni volta che faccio un fallo normale è come se avessi sparato a qualcuno. Tutto ciò che mi riguarda viene ingigantito. Oggi, che ho 32 anni e ho fatto la carriera che ho fatto, vi immaginate se fossi stato buono? Ho giocato in grandi club, per il Brasile e anche in Coppa del Mondo. Oggi non mi importa più di queste cose, una volta accusavo le critiche, ora non ci penso più. Voglio solo ringraziare Dio per la carriera che ho avuto e per la famiglia che mi ha dato. Nel mondo ci sono più persone pronte a gettarti in un fosso piuttosto che a darti una mano. Ma sono felice, ho 4 figli grandi, dei genitori indescrivibili e una moglie stupenda. Gioco in uno dei top club del mondo e sogno di tornare nella Seleçao".

Dopo la Fiorentina e la Juventus è arrivata l’Inter. In questa stagione ha giocato 26 partite, realizzato un gol e regalato un assist. Tornare in serie A è stato più difficile di quanto immaginava?
"Non ho fatto il precampionato, anche a causa della volontà di lasciare il Galatasaray per ritornare in Italia. All’inizio è andata bene, poi ho avuto un calo fisico e anche psicologico. Il calcio turco è molto diverso da quello italiano. La serie A è tatticamente il campionato più difficile al mondo. Nelle ultime gare però sono tornato a dare il mio supporto alla squadra e sono felice di sapere di far parte del progetto".

L’Inter ha investito oltre 90 milioni di euro nella campagna acquisti di questa stagione ma, a meno di sorprese clamorose, ha di fatto fallito l’accesso alla prossima Champions League. Cosa è andato storto?
"Non credo abbia fallito, dipende dalla prospettiva con cui si guarda la situazione. L’Inter è una squadra in fase di costruzione, con tanti calciatori nuovi, la nostra realtà è l’Europa League. Non sono ipocrita, alla Roma basta un solo punto per ottenere l’accesso alla prossima Champions League e può addirittura raggiungere il Napoli al secondo posto. Eravamo partiti per vincere, poi per ottenere un piazzamento in Champions. Ma dobbiamo pensare che ora siamo di nuovo in una competizione europea, l’Europa League".

Ha dichiarato di sognare un ritorno nella nazionale brasiliana. Al timone c’è Dunga, che già nel 2010 le diede l’opportunità di giocare in Coppa del Mondo. Ha avuto qualche contatto con lui?
"Sì, abbiamo parlato quando è venuto ad Appiano Gentile con Gilmar, ma ha parlato con tutti noi: con Miranda, con Juan… E’ stata una chiacchierata informale, non si è parlato di una convocazione. Naturalmente, però, il mio obiettivo è quello di tornare ad indossare la maglia del Brasile".

Il suo nome è stato tirato in ballo in un possibile scambio con Alex Teixeira, oggi al Jiangsu Suning. C’è stato qualche contatto?
"Io non so nulla di questo, non c’è stato nulla di ufficiale. Ho ancora tre anni di contratto con l’Inter e voglio restare qui. Sono felice a Milano, non voglio andare in Cina (ride, ndr). Voglio restare all’Inter e fare di tutto per tornare nella Seleçao".

Sezione: Copertina / Data: Mer 27 aprile 2016 alle 22:13
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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