La seconda Inter di Pioli vola in Israele alla ricerca del miracolo in Europa League. Con un occhio all'altra sfida tra Sparta Praga e Southampton, i nerazzurri devono battere l'Hapoel Be'er Sheva per sperare ancora nella qualificazione al turno successivo. Il tecnico cambia cinque undicesimi della formazione scesa in campo nel derby contro il Milan. Altra mini rivoluzione, ma la squadra c'è e risponde ancora con il giusto atteggiamento, mettendo sotto gli israeliani per tutto l'arco del primo tempo: 2-0, ma nella ripresa accade l'inesplicabile. E la chiusura dei giochi arriva addirittura con una giornata d'anticipo.

CONTROLLO A METÀ - Una delle migliori Inter della stagione si scioglie nel secondo tempo e regala all'Hapoel una rimonta clamorosa. Ma andiamo con ordine. Nei primi 45 minuti la squadra di Pioli ha il controllo assoluto del match. Ottimi i movimenti in verticale e in orizzontale degli attaccanti, regge altrettanto bene la mediana che gestisce con ordine il possesso. Stavolta Brozovic è affiancato da Felipe Melo, mentre alle spalle di Icardi con Candreva ci sono Banega ed Eder. I tagli fra le linee mandano subito in tilt la retroguardia di casa, punita al 13' dalla zampata del capitano argentino su palla velenosa di Eder. Al 25' è Brozovic che, dopo le 'prove' in nazionale, arma il mancino da fuori e trafigge ancora Goresh al termine di un'azione ben costruita sulla trequarti. Tutti felici e soddisfatti all'intervallo, meno per il vantaggio dello Sparta Praga sul Southampton che complica i piani di qualificazione ai sedicesimi.

CROLLO SENZA SCOSSA - In apertura di ripresa la squadra di Pioli va vicina al tris con Icardi, che con il solito inserimento in area riceve dal filtrante di Brozovic e si gira, ma è la traversa stavolta a dire no. Poi il crollo, fisico (non secondo Pioli) e mentale, sebbene il campanello d'allarme fosse già suonato con le prime scorribande di Bitton sulla destra. Dormita di Miranda e della difesa sul gol di Lucio Maranhao che di testa accorcia le distanze al 58'. Pioli ne cambia due: entrano Perisic e Gnoukouri al posto di Eder e Felipe Melo, ma la scossa non c'è. Ennesimo erroraccio di Murillo (tocca ancora a lui prendere il posto del 'nuovo Muro' Medel) che mette Buzaglo a tu per tu con Handanovic: rigore e secondo giallo per il portiere, ammonito già poco prima dell'intervallo per perdita di tempo, dagli undici metri Nwakaeme trafigge Carrizo, subentrato a Banega. Il pareggio serve a poco e allora l'Inter si sbilancia in avanti. Ma è l'Hapoel a tenere ancora in mano il gioco, andando più volte vicino al 3-2, risultato che poi arriva in pieno recupero quando Sahar piega un'Inter che era già tornata a casa appena dopo il primo tempo. A Praga lo Sparta congela l'1-0 e il primato nel gruppo K, all'ultima giornata gli israeliani andranno a giocarsi il secondo posto in casa del Southampton.

SOLO UNA RIMONTA - Una partita a due facce conclude nel peggiore dei modi l'avventura in Europa League dei nerazzurri. Inspiegabile il cambio di marcia della formazione allenata da Pioli, entrata in campo nella ripresa con la convinzione di avere in tasca già i tre punti. Cedono probabilmente prima la testa e poi le gambe, visto che nel finale l'Inter riesce ancora ad affacciarsi in avanti ma in modo disordinato e senza le geometrie che avevano illuminato la prima frazione di gara. Per il tecnico la squadra non ha giocato più da Inter, lasciando completamente il campo all'Hapoel che, paradossalmente, ha preso le sembianze della storica 'Pazza' formazione nerazzurra, da sempre abbonata alle rimonte impossibili. L'ultima sfida a San Siro contro lo Sparta Praga non cambierà più nulla nell'economia del girone, mentre il match decisivo si giocherà in Inghilterra con l'Hapoel che sogna di fare lo sgambetto anche al Southampton, già frenato sullo 0-0 all'andata. Per l'Inter invece è tempo di salutare l'Europa League e pensare solo al campionato, dove rimane un'altra rimonta impossibile da fare, stavolta sui punti, per risalire e centrare l'unico varco rimasto per l'accesso alla prossima Champions League. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 25 novembre 2016 alle 08:15
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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