Altre parole di Radja Nainggolan dall'intervista al Corriere dello Sport. C'è spazio anche per parlare del rapporto avuto alla Roma con Monchi e le polemiche scaturite sul suo passaggio all'Inter in relazione al rendimento in giallorosso di Nicolò Zaniolo.

Che effetto le fa non vedere più alla Roma Monchi, colui che ha contribuito alla sua cessione? 
"Con lui avevo un rapporto aperto: riuniva spesso i 6-7 giocatori più rappresentativi e tutti insieme parlavamo di come fare il meglio per la società e la squadra. Mi sentivo un calciatore importante. Poi, però, ho saputo le cose che diceva di me e quelle mi sono piaciute meno... Tre giorni dopo il suo addio alla Roma, la squadra di cui diceva di essere innamorato, era già d’accordo per tornare a Siviglia. Per me questo dimostra molte cose... Senza di lui ipoteticamente avrei potuto essere ancora là o anche in un’altra squadra perché magari la Roma mi voleva mandare altrove. La mia destinazione (l’Inter, ndr) però l’ho scelta io perché Spalletti ha spinto per avermi ed è stata la decisione giusta".  
 
Le dà fastidio ascoltare tanti giudizi poco lusinghieri sull’operazione che ha portato lei all’Inter e Zaniolo alla Roma? 
"Per me non è un problema perché ognuno ha la sua carriera. Io ho giocato 10 anni ad alto livello, 9 bene e questo così così. Lui ha fatto 20 partite in A, 18 buone… E’ normale che si parli bene dei giovani ai quali adesso tutto viene servito su un piatto d’argento, mentre prima un ragazzo doveva dimostrare molto di più, anche solo per arrivare in Serie B. Sono contento per lui e gli auguro il meglio perché non sono invidioso di nessuno. Io penso alla mia carriera e stop. E’ facile fare una stagione buona, ma vediamo tra 10 anni...". 

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Sezione: Copertina / Data: Sab 13 aprile 2019 alle 09:04 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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