La partita di Bologna ha rappresentato uno snodo cruciale, non tanto per il campionato in sé che ha preso una piega ben precisa sotto ogni profilo, quanto per il futuro dell’Inter intesa come microcosmo tecnico, societario ed umano.
A memoria, una prova di carattere ripartendo sotto di un gol a mezzora dal termine non ce la godevamo da diverso tempo, tanto più che la rimonta non è parsa il frutto di una reazione scomposta e disordinata, ma semmai il risultato di una contrapposizione ragionata e per niente isterica, culminata nel rigore procurato da Lautaro e trasformato poi nel nono gol di quel paracarri di Lukaku che, se non fosse stato un paracarri, di certo la Juventus non lo avrebbe mollato in fretta e furia.
Il rigore procurato da Lautaro, dicevamo.
Bene, il marziano che fosse sceso sulla terra, domenica mattina, avrebbe avuto la ventura di leggere di un'Inter che, favorita dagli arbitri dopo la clamorosa svista del fuorigioco di Candreva contro il Parma, riusciva a prendersi tre punti a Bologna con il tuffetto dell’argentino. Il tutto per cercare, arrancando, di stare dietro al passo formidabile della Juventus.
Una distorsione della realtà vergognosa e che offre plasticamente l’idea dello spessore giornalistico (ed umano) di molti.
Una volta, ai tempi bui di calciopoli, ci si limitava al silenzio, oggi invece si attacca in maniera scomposta e disordinata, offrendo volutamente una lettura di fatti oggettivi del tutto distorta e fasulla.
La mancanza di argomenti, allora, porta a contestare che quello di Candreva contro il Parma non fosse fuorigioco. Come a dire che le tabelline sono tutta una fregnaccia inventata ad arte dalla persona di fantasia del professor Giulietti. O che quello di Luataro non fosse rigore. O, peggio, che se fosse stato rigore, allora lo sarebbe stato pure quello di CR7 contro il Genoa.
Insomma, una specie di congiura arbitrale contro la Juventus ed a favore dell’Inter.
Per fortuna, però, i marziani non sono ancora arrivati qui giù e tanto meno nelle faccende pallonare italiote.
Esistono solo gli occhi dei poveri tifosi, dei giornalisti, di qualche allenatore e di pochi presidenti. Occhi che vedono e che fanno finta di nulla. Ma tanto va bene così. Il baraccone deve andare avanti.
Del resto, se va avanti al cospetto del post Verona-Brescia, non vedo perché non potrebbe legittimamente proseguire per le espulsioni di Cassata et similia.
Amala.

Giancarlo De Cata

Sezione: Calci & Parole / Data: Mar 05 novembre 2019 alle 15:17
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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