Alla fine Arturo Vidal è andato al Barcellona. Ipotesi remota fino a mercoledì, quando ormai c'era solo da definire gli ultimi dettagli con l'Inter; purtroppo reale il giovedì, quando è emerso un improvviso cambio di rotta nella lunga trattativa tra Fernando Felicevich e Piero Ausilio, con conseguente trasloco del cileno da Milano a Barcellona. Tutto si può sostenere tranne che sia stata la classica situazione di mercato, perché il finale è stato a sorpresa. Non come la vicenda Malcom, sia chiaro, ma poco ci manca.

Non è però su questo che vorrei soffermarmi. Quanto piuttosto sul modo in cui la trattativa Inter-Vidal è stata seguita dagli organi di informazione. Parlo per la mia testata, che secondo me ha svolto un lavoro quasi perfetto, seguendola passo dopo passo con dovizia di particolari, andando contro corrente rispetto a chi inizialmente sosteneva che tra club e giocatore ci fossero solo chiacchierate ma nulla di concreto. Noi ci siamo spinti più avanti, riportando un discorso molto più avanzato, addirittura la volontà della famiglia Vidal di rinunciare a più soldi altrove pur di tornare in Italia. C'era una data programmata per arrivare a Milano, c'era stata una prima parte di visite già svolte a Monaco, c'era la scelta di un attico zona San Siro dove andare a vivere. Insomma, tutto definito per il trasferimento all'Inter. E gran parte degli organi di informazione, repentinamente, sono passati dalle chiacchierate alla tavola già apparecchiata. Poi, come spesso accade sul mercato, qualcosa è improvvisamente cambiato.

L'Inter ha deciso di fare un passo indietro (e ancora oggi non mi spiego il motivo), Felicevich l'ha presa malissimo e ha scelto di portare Vidal al Barcellona, sua seconda opzione. Un contropiede inatteso che ha lasciato un po' tutti di sasso, tifosi e giornalisti, noi compresi. E pur cercando di capirne le ragioni, ancora oggi facciamo fatica ad arrivare a una risposta. Pazienza, sul mercato succede anche di peggio. L'importante è capire che chi ne scrive non ha responsabilità sull'esito di una trattativa, né il potere di influenzarla. Messaggio che all'esterno, spesso, non passa con conseguenti attacchi gratuiti al narratore della storia, piuttosto che ai protagonisti della stessa. Fine di tutto? Macché.

Improvvisamente, abbiamo avuto notizia quasi dal nulla di un ulteriore tentativo dell'Inter di riportare Vidal a Milano strappandolo dalle grinfie del Barcellona. Una sorta di ripensamento in corso. Non è stato un uccellino a informarci, ma fonti che fino a quel momento erano state perfette. E non ci siamo limitati a un interlocutore, abbiamo cercato altre due conferme che sono arrivate. Per quanto ci riguarda, il tentativo c'è stato. Ma sappiamo tutti com'è andata a finire: il cileno ha firmato per i blaugrana e fine della storia.

Certo, nessuno confermerà mai la nostra versione a questo punto e ciò ci sta esponendo a insulti, offese e hashtag contro da parte dei lettori, che valutano solo ciò che vedono. Giustamente. Ma francamente, quello che più infastidisce sono le ironie dei colleghi, che svolgendo questo lavoro dovrebbero sapere che non tutto è come sembra. E se magari andassero al di là della loro unica fonte abituale (che per svariati motivi filtra la propria versione), forse avrebbero un quadro più completo.

Siamo stati oggetto della classica caccia all'untore, un'ossessiva ricerca del colpevole di cosiddette fake news come se fossimo dei banali insider. No, non lo siamo, chi scrive su questa testata lo fa per lavoro o perché un giorno lo diventi. Non si limita a tweettare "Riporto così come mi è arrivata così non ho responsabilità", ma pubblica e firma su un quotidiano online da 10 anni. E merita rispetto a prescindere dall'aver dato una notizia rivelatasi vera o falsa, perché il punto di partenza è sempre la ricerca della verità. Ci accusano di ingannare il lettore per avere click. No, non lo accetto: se volessimo click li avremmo facilmente e senza sbatterci troppo solo riportando altre testate che si sbilanciano ad minchiam. Oppure pubblicheremmo video divertenti o gallery di ragazze scosciate che dicono di tifare Inter. O ci dedicheremmo ai titoli truffa. Ma da noi non troverete questa spazzatura. Perché il click è importante, ma non è l'unica cosa che conta.

Su Vidal abbiamo rischiato andando controcorrente. Ci è andata male perché l'evoluzione dei fatti ci ha smentiti. Certo, probabilmente abbiamo valutato in modo errato certe tempistiche, pubblicando aggiornamenti fuori tempo. Ma lo abbiamo fatto sempre rispettando la nostra identità di testata giornalistica indipendente (voglio ribadirlo, non c'è nessuno sopra a dettarci strategie commerciali o editoriali).

Non è bello pagare con offese e attacchi via social, ma fa parte del gioco e lo sappiamo. Però sarebbe anche giusto ricordare il buon lavoro svolto prima (il nome di Mister X Luka Modric è uscito prima da noi, poi a ruota ovunque, giusto per citare un singolo recente esempio), chiaramente sempre soggetto a errore (sbagliano i protagonisti di cui si parla, figurarsi il narratore) ma onesto e trasparente.

E chi preferisce sfogare la propria frustrazione su chi prova a fare informazione quotidianamente, distribuendola in modo  gratuito, dovrebbe sapere che un episodio si espone a mille interpretazioni e che la verità dipende dal punto di vista da cui lo si osserva. Se invece la caccia all'untore è più gratificante, nessun problema: andremo avanti come sempre.

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Sezione: Calci & Parole / Data: Sab 04 agosto 2018 alle 18:49
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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