Di proteste contro la partita alle 12 e 30 se ne vede una ogni settimana. Le Curve, che protestano anche contro la tessera del tifoso, sono schierate contro il calcio spezzatino. Ma la partita domenicale all'ora di pranzo non è un disagio solo per le Curve, ma per tutti i tifosi. Questo perché è proprio un orario scomodo, dalle 12.30 alle 2.30 per chi la guarda da casa, dalle 11 alle 3 per chi va allo stadio (senza contare chi viene a vedere la partita da lontano). Un'ora che non fa contento nessuno: dai ragazzi alle famiglie. I ragazzi, dai teenager ai trentenni, che escono la sera fino a tardi, poi si devono svegliare relativamente presto per guardare la partita. Al contrario le famiglie mangiano verso l'una e se sono a casa possono vedere le partite alla tv, ma allo stadio come si fa? Un rimedio hanno provato a trovarlo molti tifosi, che oggi a San Siro si sono portati il pranzo al sacco, la schiscetta come si dice a Milano. L'alternativa è mangiare prima o dopo la partita fuori dallo stadio, anche se non sono orari abituali per il pranzo.

Una situazione a cui si dovrebbe porre rimedio nella prossima stagione, per evitare ulteriori disagi. Bisogna capire che il calcio "spezzatino" porta comunque dei vantaggi: più soldi alle società, che così possono competere con gli altri campionati, che stanno superando la Serie A. I dati dell'audience stanno comunque premiando la partita di mezzogiorno, che ha sempre dei buoni riscontri di pubblico. Per evitare i disagi, se proprio bisogna fare le partite in orario diverso, si potrebbe cambiare l'ora, magari farla il sabato alle 3 o la domenica alle 5, come in Inghilterra. Anche se alla maggior parte dei tifosi, manca molto il rito delle partite la domenica alle 3.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Dom 28 novembre 2010 alle 19:55
Autore: Guglielmo Cannavale
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