Quando apre bocca non lascia mai indifferenti e le sue parole invitano ad aprire più di una discussione. Il suo nome è Platini, Michel Platini, icona juventina oggi presidente dell'Uefa. Stamane i giornali riportavano alccune sue dichiarazioni a tutto tondo, ma una delle più interessanti era indirizzata alla recente Juventus-Inter, l'apoteosi nerazzurra, una serata orgasmica di cui ancora oggi, nonostante lo scivolone di Bergamo, si avvertono le sensazioni positive.

Anche Platini ha avuto delle sensazioni in merito a quel 3 novembre, ma stonano con il parere generale che ci siamo fatti (non tutti, chiaramente) in Italia: "La partita mi è piaciuta. Complimenti all'Inter, che ha interrotto la serie di 49 gare della Juventus. I bianconeri potevano chiudere il match segnando il 2-0 e il 3-0 nel primo tempo, ma hanno subito la rimonta nella ripresa". Sembrerebbe una sintetica cronaca del match, un take d'agenzia. Peccato che il numero uno dell'Uefa esalti le occasioni create dai bianconeri ipotizzando addirittura un potenziale 3-0 nei primi 45 minuti, quasi che l'avversario non avesse mai tentato la via della rete. Dieci minuti di sbandamento, causati dall'episodio iniziale, non possono essere lo specchio di una prima frazione giocata ad armi pari (con tanto di rete annullata a Palacio).

Forse su Canal+ non trasmettono il calcio italiano in diretta, ma solo le sintesi degli incontri. E forse non propongono i replay degli episodi incriminati, visto che Platini nella sua veloce disamina non ne fa riferimento. Deve infatti essere una seconda domanda a scoperchiare questo vasetto di Pandora e invitare monsieur Uefa a commentare gli strafalcioni di Tagliavento. Ma più che censurare una direzione arbitrale indecorosa, ampiamente e oggettivamente riconosciuta, Platini se la prende con chi si lamenta: "In Italia è sempre la stessa storia. E se un giorno gli arbitri entrassero in sciopero per tutte le polemiche? Come fareste a giocare le partite?".

Quindi, il numero uno della massima istituzione del calcio europeo preferisce difendere, al di là dell'evidenza, chi commette degli errori che rovinano una partita di cartello pur di puntare il dito contro un malcostume italiano (e meno male che si sbatte per aumentare il numero di arbitri in campo...). Dopotutto, ad avvantaggiarsene è stata la 'sua' Juventus, e chissà quante volte da giocatore bianconero, a proposito di sensazioni, ha avuto la percezione di godere di un trattamento di favore. Con questa chiave di lettura, monsieur Platini ha proprio ragione: in Italia è sempre la stessa storia.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 14 novembre 2012 alle 17:14
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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