E' bastato un nome per far diventare già tutti pazzi, ya todos locos, ma nel senso negativo. Quello di Marcelo Bielsa, tecnico classe 1955 che è stato accostato all'Inter per il dopo Leonardo. Leggo già di innumerevoli critiche, assalti, paragoni con la gestione che fu di Rafa Benitez e uno spettro di paura dietro all'eventuale avvento del Loco. Innanzitutto, bisogna specificare che nulla è ancora certo dunque prima di criticare, è ora che si lascino lavorare gli uomini della società. In seconda battuta, non si possono negare le affinità con la scelta di Benitez, ma ci sono tante differenze che vanno considerate nella maniera più assoluta, perché Moratti non sarebbe Loco se optasse alla fine per Bielsa. Perché Loco? Non per il suo famigerato 3-3-1-3, modulo offensivo sì ma che garantisce altri vantaggi sulla copertura del campo, per una visione del calcio completamente differente da quella standard alla quale siamo abituati oggi. Non è un Loco pazzo, dunque, ma un Loco fuori dagli schemi, innovativo, un Loco positivo per tutti gli argentini.

Il signor Marcelo Bielsa, che degli attacchi di chi ne avrà soltanto sentito parlare magari senza aver mai visto giocare una sua squadra per più di una partita se ne infischia, non è uno sprovveduto qualsiasi. Nella sua carriera, oltre alle vittorie nei campionati argentini, ha regalato un oro olimpico all'Argentina nel 2004 ad Atene mostrando un gioco dalla bellezza struggente, e portando il piccolo Cile ai Mondiali con un calcio spumeggiante, riprodotto anche durante la rassegna in Sudafrica dove la sua squadra si è distinta per il gioco mostrato. Il popolo argentino, sette anni fa, lo supplicava pur di restare e lui volle dimettersi. La gente lo amava nonostante il grande flop della sua carriera, quel Mondiale del 2002 sfumato già al girone di qualificazione tra infortuni ed equivoci, ma il signor Bielsa ha saputo rialzarsi dalle proprie ceneri e ripartire, plasmando un'Albiceleste indimenticabile per chi l'ha vista giocare.

A proposito, chi attacca a prescindere il Loco magari faccia un giro in quel di Rosario e chieda di lui. E' il primo cittadino, l'uomo a cui hanno intitolato lo stadio della città seppur ancora vivo e vegeto, e Rosario stessa ha dato i natali a Lionel Messi o Ernesto Che Guevara, mica gente da poco. Eppure, prima di tutti viene il signor Bielsa. Benitez aveva sì vinto una Champions, ma in Spagna, a Madrid nello specifico, è sempre stato uno dei tanti. Se fare un sondaggio per le vie di Rosario non è semplice, può esserlo di più chiedere ai suoi giocatori cosa pensano di mister Marcelo. Non ne troverete uno che ne parli male, perché Bielsa da tutto e tutto raccoglie dagli uomini con cui lavora, vive il calcio a 360° legato al campo e ai giocatori. A questo punto, ricordatemi qualche giocatore che ha dichiarato in passato di aver avuto un bel rapporto con Rafael Benitez. Quasi nessuno.

Il signor Bielsa è quello che un certo Pep Guardiola definisce come suo ispiratore tattico assoluto insieme a Cruijff, ma forse per alcuni anche Guardiola o il leggendario Johan sono due sprovveduti qualsiasi. Insomma, per un semplice sondaggio sono già partite le critiche ad un uomo che in Argentina è un mito e secondo qualcuno è un bollito per partito preso. Le cose non stanno così. I dubbi veri rimangono legati ad altre situazioni, ossia come vorrebbe applicare il suo modulo all'Inter di oggi Bielsa? Quanto verrebbe protetto mediaticamente vista la sua chiusura totale alla stampa ed ai media? Se dovesse arrivare lui, bisognerebbe decidere di accompagnarlo con pazienza in ogni piccola cosa per evitare tracolli. Bielsa non è uno qualsiasi, è uno che ha bisogno di una società attiva e forte alle spalle. E' qui che sta il punto cardine della questione, perché a differenza di Benitez non è un distruttore ma un innovatore, non cancella il passato ma lo migliora.

Conclusione dedicata a una delle critiche già mosse dai più a Bielsa: "Non allena una squadra di club da anni". Questo può essere sicuramente un limite, ma il signor Marcelo è uno che studia calcio 24 ore su 24, nella sua villa di Rosario prova le tattiche nuove su un campo a dimensione reale utilizzando la moglie, i cuochi e i giardinieri. Insomma, Bielsa non è un fossilizzato del pallone antico, ma ha condotto il Cile allo spettacolo e ad ottimi risultati soltanto un anno fa. La gestione di un club è diversa e per lui non semplice, è qui che c'è l'unica ombra: riuscirà l'Inter a sostenerlo con tutte le pressioni che ronzano intorno all'ambiente nerazzurro? Bielsa è sì fermo da tempo con i club, ma potrebbe vivere quella della Beneamata come un'occasione imperdibile, con tutta la voglia di sfondare che ha in sè. Sicuramente sarebbe una scommessa, per Bielsa stesso e per l'Inter che dovrebbe capire quanto può riuscire ad accompagnare un tecnico in ogni sua manovra, cosa che con José Mourinho era praticamente superflua vista la sua gestione totale della stampa. E allora, se Loco sarà speriamo di riuscire a maneggiarlo al meglio evitando un fallimento possibile ma anche evitabile con attenzione e cura del lavoro dell'allenatore, altrimenti se si volesse andare sul sicuro è meglio non scommettere su Bielsa. Ma accostarlo a Benitez no, gracias.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 16 giugno 2011 alle 01:55
Autore: Fabrizio Romano
vedi letture
Print