Ventura ha vinto la partita a scacchi. Nonostante alla fine il risultato sia di parità, ai punti vince il Torino, dal punto di vista tattico. Ventura non snatura il suo gioco, anche a San Siro è 4-2-4. E' Stramaccioni a correre ai ripari, modificando l'assetto di gioco già dal primo minuto. All'apparenza infatti è un 3-5-2, ma solo sulla carta. In realtà Zanetti arretra in difesa, Juan si allarga a sinistra: la difesa, di fatto, è a quattro. Così i due terzini adattati possono marcare le ali del Torino, Santana e Cerci. Con Chivu e Ranocchia nell'uno contro uno con Barreto e Meggiorini. A centrocampo ci sono due mediani puri, Mudingayi e Gargano: ovviamente manca qualità. Nel 4-4-2 adattato, Nagatomo gioca esterno sinistro e Guarin decentrato verso destra.

L'Inter passa in vantaggio, dopo venti minuti pareggia il Torino. Il gol dell'Inter è una bella punizione di Chivu, una situazione di calcio da fermo. Il Torino segna per un errore difensivo di Guarin, non ci sono colpe della difesa. A pochi minuti dal pareggio, però, si fa male Chivu. Entra Pereira e non Cambiasso proprio perché la difesa è già a 4: allora Juan passa al centro, il Palito è terzino sinistro. La situazione tattica resta quindi praticamente la stessa, come confermato da Stramaccioni dopo la partita. Il vero cambio tattico avviene all'8° minuto del secondo tempo, perché Mudingayi è infortunato (stagione probabilmente finita) ed entra Cambiasso. Nel frattempo con l'Inter in 10 il Torino passa in vantaggio: errore di Pereira che si perde Cerci ma sbaglia soprattutto Juan a perdersi Meggiorini in area.

Con Cambiasso, l'Inter passa al 4-3-1-2. Guarin può giocare in posizione centrale, da trequartista: non è però il miglior Guarin, un po' stanco. Nagatomo diventa terzino destro, Zanetti gioca interno destro con Gargano in mezzo e Cambiasso interno sinistro. Zanetti spinge sulla destra, Cambiasso si inserisce: così arriva il 2-2. A un quarto d'ora dalla fine Stramaccioni toglie Cassano, ma non entra Rocchi né Livaja, le due punte in panchina. In campo entra Alvarez, è un 4-3-2-1. Una mossa che non serve a nulla, l'Inter pareggia ma è ancora il Torino che sfiora il colpaccio con una grande occasione nel finale.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 28 gennaio 2013 alle 02:00
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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