La trasferta sul campo della Spal rappresenta l’ultimo ostacolo di un tour de force fin qui molto positivo per l'Inter, prima della sosta per le nazionali. Spalletti cambia ancora molto, tra infortuni e profondità della rosa. Brozovic dà forfait, al suo posto Borja Valero. Miranda concede un turno di riposo a De Vrij, mentre il rientrante Vrsaljko prende il posto di D’Ambrosio. Keita ha una chance dal primo minuto al fianco di Nainggolan e Perisic, con Icardi punto di riferimento avanzato. In casa estense, Semplici conferma il 3-5-2: Lazzari e Fares gli esterni, Petagna e Antenucci la coppia d’attacco, Valoti-Schiattarella-Missiroli il trio in mezzo al campo.

PRIMO TEMPO - Moduli diversi, ma stesso atteggiamento. Spal e Inter, nei primi minuti, si danno battaglia, con la verticalità nerazzurra a trovare Nainggolan tra le linee e la densità estense a riempire la trequarti offensiva. Gli uomini di Spalletti partono aggredendo alto, riuscendo a prendere il pallino del match e sfruttando la superiorità numerica sugli esterni, quelli alti stretti su Cionek e Felipe e i terzini a spingere. Il gol di Icardi, con deviazione decisiva di Djourou, premia l’approccio ospite, senza però spegnere la verve dei padroni di casa. Il ritmo della squadra di Semplici cresce di minuto in minuto, i “quinti” - Lazzari e Fares -, accompagnati in un primo momento dagli interni di difesa e con l’avanzare dell’azione da quelli di centrocampo, creano qualche crepa nella compattezza nerazzurra. Il lavoro degli esterni della Spal, sempre accompagnato dalla corsa e dall’attenzione di mediani e difensori, comincia a funzionare anche in fase di non possesso, tra raddoppi e intensità. Questa intensità, portata avanti da una squadra anche molto corta, complica il processo di uscita con il pallone tentato dall’Inter, ben presente sul terreno di gioco, ma poco lucida nella gestione del possesso e poco precisa nelle ripartenze. Vecino ci mette i polmoni, Borja prova a metterci ordine, Icardi e Nainggolan - seppur svarino molto - non trovano però grandi palloni giocabili, e Keita-Perisic - oltre a scambiarsi di posizione - non creano l’imprevedibilità attesa. Dall’altra parte Petagna e Antenucci “combattono”, senza comunque riuscire a pungere e la prima frazione (con il rigore sbagliato dal 7 biancoazzurro) termina con il vantaggio degli ospiti, in un primo momento vicini al raddoppio, poi alle prese con un’ottima Spal.

SECONDO TEMPO - Al rientro dagli spogliatoi, i padroni di casa alzano ulteriormente il ritmo, trascinati da un Lazzari in continua progressione sulla corsia di destra. Perisic, così come Keita dall’altra parte, esce in prima battuta sul difensore di riferimento, faticando a rientrare per sostenere Asamoah. Il terzino ghanese, costretto anche a stringere per la folta presenza di uomini biancoazzurri nelle zone centrali, si trova così in svantaggio nell’affrontare il numero 29 estense, servito con regolarità da cambi di gioco che lo trovano “quasi” sempre libero. Il “forcing” dei padroni di casa concede potenziali situazioni di contropiede agli ospiti, non sempre coraggiosi nello sfruttare gli 1vs1 concessi a metà campo, con Schiattarella, su tutti, bravo nel non perdere d’occhio Nainggolan. Per garantire più lucidità nella gestione del pallone in zona offensiva, Spalletti inserisce Politano al posto di Keita, mentre Semplici si affida a Paloschi (fuori Antenucci). Proprio dalla parte del numero 16 nerazzurro, con la spinta di un’instancabile Fares (non meno pericoloso dell’opposto Lazzari, con il rientrante e generoso Vrsaljko in "normale" difficoltà) nasce il tap-in vincente del numero 43 di casa, poco “guardato” da un distratto Miranda e bravo a punire - ancora una volta - l’Inter. Lautaro per Borja Valero, con Nainggolan arretrato al fianco di Vecino, la mossa del tecnico di Certaldo, l’immediato gol del 2-1 di Icardi l’episodio che interrompe dopo qualche istante la situazione di pareggio, e l’esperimento delle due punte. PerisicToIcardi torna istantaneamente ad essere un fattore, il carattere della squadra, trascinata dal proprio capitano, si conferma esserne quello più importante in questo scorcio di stagione. Everton Luiz per Valoti e, qualche minuto dopo, il passaggio al 3-4-3 con Moncini al posto di Missiroli, le mosse di Semplici, Gagliardini per Icardi l’ultima scelta di Spalletti. Nei minuti finali sono più i nerazzurri ad andare vicino al 3-1 che la Spal al pareggio. Gli avversari concedono, Gagliardini vince i duelli in mezzo al campo e in avanti si aprono praterie, con Politano bravo a percorrerle, non altrettanto nel trasformarle in gol. Una gestione non perfetta, qualche pallone perso, ma tanta voglia di portare a casa i 3 punti, il risultato più importante di una serata che conclude il ciclo vincente e consegna la squadra alla pausa per le nazionali, tra impegni con i propri paesi, occasioni per ricaricare le batterie e il pensiero, giorno dopo giorno, al derby dopo la sosta. Le forze mentali spese in questo periodo ricco di partite (e di vittorie), così come quelle fisiche, hanno messo in mostra un Inter tutt’altro che perfetta. Le assenze, per motivi diversi, di De Vrij e Brozovic, hanno tolto qualche certezza. Giocatori ancora non al meglio, pedine ancora da inserire, scoprire e sfruttare, lasciano aperta la strada verso la possibilità di un percorso ancora migliore, corretto alla base e ora “solo” da arricchire e preservare. 

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Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 08 ottobre 2018 alle 11:15
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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