Stavolta molto della vittoria dell'Inter ariva dalla panchina. Anzi, dalle panchine. Da un lato Claudio Ranieri modifica in corsa quella della sua Inter e agguanta i tre punti; dall'altro Alberto Malesani subisce per almeno 80 minuti il gioco avversario e perde meritatamente.

Ranieri conferma il 4-4-2, con Poli esterno mancino e Faraoni sull'altro fronte. Malesani risponde con un inedito 5-3-1-1, piazzando una linea folta dietro e Merkel alle spalle di Zè Eduardo. L'Inter prende immediatamente il comando delle operazioni e, seppur a ritmi lenti, propone gioco offensivo. I nrealtà, il Genoa si difende con ordine, ma di ripartenze non se ne vede traccia. L'unico schema attuato dai padroni di casa è il lancio lungo per la punta alla ricerca della torre per Rossi che taglia alle spalle di Nagatomo. Puntualmente, la difesa nerazzurra ha la meglio e l'azione riparte. Faraoni soffre la catena di sinistra rossoblu e Ranieri lo toglie nell'intervallo in favore di Alvarez. Sull'altra fascia Poli, che non è un esterno, fa quello che può, ma di cross per le punte nemmeno l'ombra.

Con l'ingresso di Alvarez cambia totalmente il modo di attaccare per la squadra di Ranieri: l'argentino taglia all'interno e proprio da un suo movimento a rientrare nasce il gol di Nagatomo. La difesa genoana si scopre troppo bassa e per il giapponese è facile beffare Mesto alle spalle. L'Inter, dopo il vantaggio, leggittima il punteggio e spreca vere e potenziali palle-gol. Il Genoa cerca la rimonta solo sperando nella forza fisica del neo entrato Caracciolo, ma l'unico pericolo che corre Julio Cesar è quello sul tiro da fuori di Miguel Veloso.

Troppo poco per un Genoa mai così brutto da quando è tornato in Serie A. L'Inter passa al Marassi con merito. Malesani e Preziosi farebbero bene riflettere sui propri errori.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mer 14 dicembre 2011 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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