Ieri sera l'Inter affrontava il Parma nel posticipo della quindicesima giornata del campionato di Serie A. I nerazzurri hanno raccolto un solo punto in casa contro gli ottimi ducali, restando a meno quattro dal Napoli terzo.

Mazzarri schiera i suoi con il consueto 3-5-1-1, ma cambia interpreti rispetto alle ultime gare. Davanti ad Handa c'è Ranocchia, preferito a Rolando, con al fianco Campagnaro e Juan. In mezzo Guarin torna mezz'ala destra, con Cambiasso e Alvarez a chiudere il trio in mediana. Jonathan e Zanetti, preferito a Pereira, sugli esterni. Davanti l'altra sorpresa, con Kovacic alle spalle di Palacio. 

Donadoni schiera un 4-3-3 tutt'altro che rinunciatario, ma pronto a far male nelle ripartente con la velocità di Biabiany e Sansone, innescati dal genio di Cassano. 

Il Parma parte forte e mette in difficoltà un'Inter sulle nuvole, come spesso nelle ultime gare. Il più stralunato è certamente Guarin, che perde qualche pallone banale innescando pericolosi contropiede ducali. Cassano parte da falso nueve e spesso si allarga sulla sinistra, con Sansone e Biabiany ad attaccare l'area. I gialloblù trovano meritatamente il vantaggio, con Cassano bravo a trovare Sansone in area, ma male Juan che non stringe la sua posizione, lasciando aperto un corridoio invitante. 

L'Inter reagisce e inizia a macinare gioco, con Guarin e Jonathan bravi a duettare a destra ed imbeccare Palacio, non sempre puntuale all'appuntamento col gol. Anche Kovacic emerge dall'oscurità dei primi 25 minuti con un paio di giocate di alta classe sulla trequarti. Il gol è nell'aria  e arriva sul finale di tempo, con ancora un cross dall'out di destra e Palacio freddo questa volta a porta spalancata. A sinistra Alvarez si accentra spesso e Zanetti, bloccato da Biabiany, non sale mai. 

Prima della fne di tempo c'è ancora tempo per la doccia fredda, con Handanovic poco preciso in uscita e Parolo lesto a capitalizzare il regalo dello sloveno. 

A inizio ripresa l'Inter parte forte, spronata da Mazzarri, e a creare c'è sempre il trio Jonathan-Alvarez-Palacio, con l'argentino atterrato in modo dubbio in area. Ricky pennella poi un cross per Palacio, che colpisce per il pareggio. Il Parma subisce il colpo e va sotto dopo un minuto con il tiro, deviato, di Guarin. 

L'Inter, dopo aver rimontato, si abbassa e, come spesso quest'anno, subisce il pareggio. Il Parma sfrutta gli esterni e a sinistra Zanetti è colpevole di lasciare troppo spazio a Cassani, che mette l'assist a Sansone per la doppietta. 
Anche Juan non è preciso da quella parte, come Alvarez che non recupera bene la posizione e lascia spesso il capitano in inferiorità numerica contro il temibile Biabiany. 

Mazzarri prova a correre ai ripari e inserisce Nagatomo per Zanetti e Belfodil per Jonathan, con l'algerino a fare l'esterno a destra. Kovacic si prende sulle spalle la squadra e prova a colpire con dei tiri a fuori. Il croato abbassa la sua posizione e aiuta a fare gioco, mettendo anche dei palloni interessanti per Ngatomo, che finalmente attacca la profondità anche a sinistra. 

Nel finale, complice la stanchezza, le squadre si allungano e ci sono occasioni da entrambe le parti, ma nessuno riesce a trovare il gol della vittoria.

Mazzarri è complice nel passo falso dei nerazzurri. Zanetti a sinistra è in difficoltà con Biabiany, con Juan impreciso e Alvarez spesso assente nella fesa di non possesso. Anche Ranocchia per Rolando a posteriori si rivela una scelta sbagliata, con l'italiano impreciso e spesso in difficoltà negli uno contro uno. Buona invece la prestazione di Kovacic, che a intermittenza dà un po' di creatività a una squadra in cerca di fantasia per colpire le difese chiuse. Palacio parte male, ma riesce ad essere decisivo, come sempre questa stagione. Il terzo pareggio di fila, senza approfittare degli stop di Napoli e Fiorentina, potrà costare caro e costringerà i nerazzurri a una gara da dentro-fuori al san Paolo. Fallendo occasioni simili il treno Champions rischia di scappare definitivamente. E le attenuati questa volta scarseggiano. 

 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 09 dicembre 2013 alle 00:45
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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