Sette punti, derivanti dalle tre vittorie in luogo dei due pareggi e una sola sconfitta, separano in classifica il Milan, capolista fino all'1-1 del Napoli contro il Verona che ha proiettato gli azzurri momentaneamente a più 1 sui rossoneri, dall'Inter terza che per confermare il tricolore cucito sul petto deve continuare la sua marcia di inseguimento ai cugini. Nelle formazioni, poche sorprese rispetto ai pronostici della vigilia. Inzaghi nel consueto 3-5-2 nerazzurro conferma l'undici dei titolarissimi: davanti al capitano Handanovic, il terzetto di difesa con i soliti Skriniar, De Vrij e Bastoni. A centrocampo giocano Darmian a destra e Perisic a sinistra, in mezzo il grande ex della sfida Calhanoglu vince il ballottaggio con Vidal e completa il reparto con Brozovic e Barella. Davanti il tandem Lautaro-Dzeko. Pioli sceglie il 4-2-3-1 di partenza che però cambia assetto divenendo sfrontato nella fase offensiva: Ballo-Touré sostituisce in difesa a sinistra lo squalificato Theo Hernandez. In mediana Tonali e Kessié, sulla trequarti Krunic agisce da rifinitore alle spalle di Ibrahimovic, Brahim Diaz prende il posto di Saelemaekers sulla trequarti a destra, sul lato opposto c'è Leao.
Come da previsioni, in fase di non possesso Krunic porta il pressing a uomo su Brozovic, mentre Tonali segue fisso Calhanoglu e Kessié stringe su Barella, nel tentativo di bloccare sul nascere tutti e tre i fari della manovra nerazzurra. In fase di spinta Calabria o Ballo-Touré a turno si alzano rispettivamente sulle rispettive corsie lasciando dietro la difesa a tre. In assenza del primo, al 9' Kjaer sale in marcatura su Perisic scatenando il contropiede dell'Inter, ma l'errore fatale è di Kessié che dopo il recupero cincischia con il pallone tra i piedi in area e viene beffato dal doppio pressing di Dzeko e Calhanoglu, con il turco che si guadagna il fallo da rigore e poi esegue la trasformazione dagli undici metri. La punizione che porta al pareggio rossonero, con cross di Tonali e autogol maldestro di De Vrij, arriva da un doppio errore in disimpegno di Barella, che prima sbaglia la misura del colpo di tacco e nel tentativo di rimediare è ingenuo nel fallo su Leao.
Con il pressing e il posizionamento alto anche da parte dei due mediani il Milan lascia ampi spazi sulla propria trequarti anche a Dzeko e Lautaro che, abbassandosi, possono dialogare e far salire i compagni: così poco prima della mezzora, con l'argentino che, dopo lo scambio con il 9, sventaglia per Darmian, l'esterno dribbla con lo stop a seguire Ballo-Touré e viene steso dal senegalese guadagnandosi il secondo rigore del match, ma stavolta dal dischetto va Lautaro che si fa neutralizzare il destro da Tatarusanu. In chiusura di primo tempo l'Inter, che finora ha punto il Milan solo con le ripartenze, guadagna campo approfittando di un Milan che rifiata. Bastoni fa da apriscatole al 44': servito da Perisic sulla sinistra, il 95 sfugge alla marcatura di Brahim Diaz, dal fondo mette in area per Barella, dimenticato da Kessié e il cui destro viene stoppato sulla linea da Ballo-Touré. La sovrapposizione del difensore si ripete un minuto dopo, stavolta però Perisic fa da solo andando lui stesso al cross e pescando la sponda aerea di Darmian, la palla arriva a Dzeko che apparecchia per Lautaro, ma il Toro, lasciato indisturbato ancora ad altezza dischetto, grazia Tatarusanu tirando clamorosamente fuori dallo specchio. Anche stavolta Kessié si trova nella terra di nessuno.
La ripresa si apre con Kalulu che ha sostituito Ballo-Touré ammonito e con l'Inter di nuovo in pieno controllo dei giochi, mentre il Milan dopo il primo tempo da mille all'ora sembra essere in debito di energie. Darmian è più libero di spingere sul suo binario di destra e puntando sempre il neo entrato diventa il pericolo numero uno dalle corsie per la difesa avversaria. Le occasioni si moltiplicano per i nerazzurri che possono giocare con più sprint rispetto al primo tempo (sul cross dall'altro lato di Perisic, Calhanoglu lasciato libero sul secondo palo calcia in volée non trovando né la porta né la deviazione di Lautaro), dall'altra parte Ibra sempre più isolato è un fantasma. Al 59' Pioli decide di richiamare in panchina sia Brahim Diaz che Leao inserendo al loro posto Saelemaekers e Rebic, dieci minuti dopo un problema fisico frena Barella che costringe Inzaghi il primo cambio: dentro Vidal.
Al 71' nel Milan è il turno di Bennacer che rileva in mediana Tonali. Passano pochi secondi e Dzeko approfitta di un rimpallo dopo la rimessa laterale di Perisic, ha la meglio nel duello a sportellate con Kjaer e dal fondo serve in area Vidal, il cui doppio tentativo di destro viene stoppato da Kalulu, mentre Kessié è ancora inspiegabilmente appostato a ridosso di Tatarusanu e si dimentica completamente del cileno, arma in più dell'Inter con i suoi inserimenti. Doppio cambio poi per Inzaghi con Correa e Dumfries che subentrano a Dzeko e Darmian, all'84' fuori Lautaro e Bastoni che fanno spazio a Sanchez e Dimarco. Pioli manda in campo Bakayoko al posto di Krunic. La girandola di sostituzioni sembra aver dato più freschezza al Milan che torna a spingere e attaccare nel finale di partita. Saelemaekers e Rebic sono le mine vaganti su entrambe le fasce, ma è da un recupero nella zona centrale di campo che il belga riparte palla al piede e incontrastato calcia colpendo il palo, con Kessié che sul tap-in non inquadra la porta. Si chiude dopo tre minuti di recupero e senza ulteriori palpiti un derby vibrante e equilibrato. Equilibrio nei tiri a rete, 14 del Milan contro 13 dell'Inter, 4 a testa quelli dentro lo specchio, il possesso palla del 53% è in leggero favore dei nerazzurri. Rimangono invece 7 i punti di distacco in classifica, per questo l'1-1 fa più sorridere la squadra di Pioli.
Come da previsioni, in fase di non possesso Krunic porta il pressing a uomo su Brozovic, mentre Tonali segue fisso Calhanoglu e Kessié stringe su Barella, nel tentativo di bloccare sul nascere tutti e tre i fari della manovra nerazzurra. In fase di spinta Calabria o Ballo-Touré a turno si alzano rispettivamente sulle rispettive corsie lasciando dietro la difesa a tre. In assenza del primo, al 9' Kjaer sale in marcatura su Perisic scatenando il contropiede dell'Inter, ma l'errore fatale è di Kessié che dopo il recupero cincischia con il pallone tra i piedi in area e viene beffato dal doppio pressing di Dzeko e Calhanoglu, con il turco che si guadagna il fallo da rigore e poi esegue la trasformazione dagli undici metri. La punizione che porta al pareggio rossonero, con cross di Tonali e autogol maldestro di De Vrij, arriva da un doppio errore in disimpegno di Barella, che prima sbaglia la misura del colpo di tacco e nel tentativo di rimediare è ingenuo nel fallo su Leao.
Con il pressing e il posizionamento alto anche da parte dei due mediani il Milan lascia ampi spazi sulla propria trequarti anche a Dzeko e Lautaro che, abbassandosi, possono dialogare e far salire i compagni: così poco prima della mezzora, con l'argentino che, dopo lo scambio con il 9, sventaglia per Darmian, l'esterno dribbla con lo stop a seguire Ballo-Touré e viene steso dal senegalese guadagnandosi il secondo rigore del match, ma stavolta dal dischetto va Lautaro che si fa neutralizzare il destro da Tatarusanu. In chiusura di primo tempo l'Inter, che finora ha punto il Milan solo con le ripartenze, guadagna campo approfittando di un Milan che rifiata. Bastoni fa da apriscatole al 44': servito da Perisic sulla sinistra, il 95 sfugge alla marcatura di Brahim Diaz, dal fondo mette in area per Barella, dimenticato da Kessié e il cui destro viene stoppato sulla linea da Ballo-Touré. La sovrapposizione del difensore si ripete un minuto dopo, stavolta però Perisic fa da solo andando lui stesso al cross e pescando la sponda aerea di Darmian, la palla arriva a Dzeko che apparecchia per Lautaro, ma il Toro, lasciato indisturbato ancora ad altezza dischetto, grazia Tatarusanu tirando clamorosamente fuori dallo specchio. Anche stavolta Kessié si trova nella terra di nessuno.
La ripresa si apre con Kalulu che ha sostituito Ballo-Touré ammonito e con l'Inter di nuovo in pieno controllo dei giochi, mentre il Milan dopo il primo tempo da mille all'ora sembra essere in debito di energie. Darmian è più libero di spingere sul suo binario di destra e puntando sempre il neo entrato diventa il pericolo numero uno dalle corsie per la difesa avversaria. Le occasioni si moltiplicano per i nerazzurri che possono giocare con più sprint rispetto al primo tempo (sul cross dall'altro lato di Perisic, Calhanoglu lasciato libero sul secondo palo calcia in volée non trovando né la porta né la deviazione di Lautaro), dall'altra parte Ibra sempre più isolato è un fantasma. Al 59' Pioli decide di richiamare in panchina sia Brahim Diaz che Leao inserendo al loro posto Saelemaekers e Rebic, dieci minuti dopo un problema fisico frena Barella che costringe Inzaghi il primo cambio: dentro Vidal.
Al 71' nel Milan è il turno di Bennacer che rileva in mediana Tonali. Passano pochi secondi e Dzeko approfitta di un rimpallo dopo la rimessa laterale di Perisic, ha la meglio nel duello a sportellate con Kjaer e dal fondo serve in area Vidal, il cui doppio tentativo di destro viene stoppato da Kalulu, mentre Kessié è ancora inspiegabilmente appostato a ridosso di Tatarusanu e si dimentica completamente del cileno, arma in più dell'Inter con i suoi inserimenti. Doppio cambio poi per Inzaghi con Correa e Dumfries che subentrano a Dzeko e Darmian, all'84' fuori Lautaro e Bastoni che fanno spazio a Sanchez e Dimarco. Pioli manda in campo Bakayoko al posto di Krunic. La girandola di sostituzioni sembra aver dato più freschezza al Milan che torna a spingere e attaccare nel finale di partita. Saelemaekers e Rebic sono le mine vaganti su entrambe le fasce, ma è da un recupero nella zona centrale di campo che il belga riparte palla al piede e incontrastato calcia colpendo il palo, con Kessié che sul tap-in non inquadra la porta. Si chiude dopo tre minuti di recupero e senza ulteriori palpiti un derby vibrante e equilibrato. Equilibrio nei tiri a rete, 14 del Milan contro 13 dell'Inter, 4 a testa quelli dentro lo specchio, il possesso palla del 53% è in leggero favore dei nerazzurri. Rimangono invece 7 i punti di distacco in classifica, per questo l'1-1 fa più sorridere la squadra di Pioli.
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