A dispetto delle premesse, Claudio Ranieri ripropone anche a Trebisonda il 4-2-3-1 che ha permesso all’Inter di vincere nella ripresa contro il Cagliari sabato scorso. Modulo che all'apparenza sembra un 4-1-4-1, ma che i movimenti alla lunga rivelano per quello che è. Rispetto al campionato, però, il tecnico romano lascia Coutinho in panchina inizialmente, preferendogli Alvarez, posizionato largo a destra con Zarate sul fronte opposto. A dare una mano a Milito è così Stankovic, con Cambiasso e Zanetti più arretrati a chiudere sulle ripartenze turche. L’atteggiamento della squadra nerazzurra è piuttosto compassato, con ritmi volutamente bassi e molti passaggi orizzontali vuoi per eludere il pressing del Trabzonspor vuoi per ragionare ogni giocata offensiva con la massima attenzione. Tra i più coinvolti nella manovra c’è proprio Alvarez che, al di là del gol, nato da uno scambio rapido (accelerazione improvvisa e vincente) con Milito, se la cava bene e con personalità.

Su quella corsia Nagatomo lo assiste benino (ma in difesa troppi errori). È dall’altra parte che l’Inter non spinge come dovrebbe, con Zarate troppo pasticcione e poco propenso a liberarsi subito del pallone e Chivu tendenzialmente timido e determinato a non sbilanciarsi troppo. In difesa il modulo diventa un 4-3-2-1, con Alvarez e Zarate che si accentrano e Stankovic che si abbassa per formare la diga mediana a tre. La squadra di Gunes gioca un calcio rapido, ai limiti dell’ansia. In difesa il pressing inizia a metà campo mentre in attacco la volontà è quella di cercare i due centravanti sfondando centralmente, anche se la manovra passa spesso dagli esterni. Non è una coincidenza se i principali pericoli per Julio Cesar, gol compreso, siano arrivati da zona centrale.

Nella ripresa la formazione locale inizia con il piede sull’acceleratore, costringendo i nerazzurri dietro e impedendo loro di mettere il naso fuori dalla propria metà campo. Passata la tempesta, la squadra ospite ricomincia con la sua ragnatela che talvolta produce anche iniziative potenzialmente interessanti, anche se raramente insidiose per il portiere Zengin. Intorno alla metà del secondo tempo inizia la girandola di sostituzioni, che però solo in un caso modifica l’assetto tattico (Paulo Henrique per Alanzinho, con Trabzonspor che passa al 4-3-3 nei minuti finali). Gli ingressi di Coutinho al 69’ e Pazzini all’85’ servono solo a far rifiatare Zarate e Milito, mentre il cambio Mierzejewski-Serkan (65’) dà più brio alla fascia destra degli uomini di Gunes. Nel finale, con le squadre molto stanche (l’Inter ha persino rinunciato ad attaccare), le uniche iniziative concrete arrivano da calcio piazzato e a livello tattico non accade nulla che faccia saltare gli equilibri fino al 93’.

 

- La riproduzione anche parziale dell'articolo è consentita solo previa citazione della fonte FcInterNews.it. I trasgressori saranno perseguibili a norma di legge.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mer 23 novembre 2011 alle 07:02
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print