Dopo il primo tempo di Inter-Tottenham eravamo pronti a commentare un altro poker europeo come quello di qualche settimana fa come contro il Werder Brema, ma i cali di tensione, uniti a un leziosità non proprio tipico di questa squadra, schiacciasassi e sempre concentrata, lascia senza dubbio l’amaro in bocca. Gli ultimi minuti finali, se non hanno oscurato un’abbondante ora di gioco alla grande, poco ci è mancato. L’Inter del primo tempo è un’Inter da manuale, quella che tutti vorremmo sempre vedere, bella, spettacolare e sfavillante, opposta a quella pigra del secondo tempo, a metà tra numeri stucchevoli ed errori banali, quelli di Maicon, Lucio e Santon che hanno favorito la tripletta di un Gareth Bale versione bucaniere di Manilla .

LONDON BRIDGE HAS FALLEN DOWN - Un primo tempo da applausi per l’Inter. Squadra precisa, ispirata e concreta, abile ad attaccare unita e trovare subito la via del gol. Capitan Zanetti torna in rete in Champions dopo oltre 10 anni (ultimo gol a Graz nel dicembre 1998) grazie ad una bella azione nello stretto tra Coutinho ed Eto’o, conclusa con freddezza dall’argentino. Il 2-0 è un’invenzione di Sneijder che serve Biabiany a memoria che, scattato benissimo, si fa atterrare da Gomes. Rigore e rosso per l’ex portiere del PSV ed Eto’o trasforma. Le sensazioni dei primi minuti, unite agli inglesi in 10, fanno sperare i tifosi che vogliono vedere un’Inter champagne. Attese che non vengono disilluse, quando Stankovic realizza il 3-0, al termine di un’altra grande azione conclusa con una finta su Bassong ed un destro imparabile all’angolino, dopo una serie di passaggi nello stretto con i soliti Eto’o e Coutinho. Il baby brasiliano ha l’argento vivo addosso, si beve mezza difesa  del Tottenham, va al tiro dopo essersi accentrato ed aver duettato con Eto’o on rapidi uno-due, non prima di servire un cioccolatino al camerunese che firma il 4-0, con un colpo sotto.

MINUTI FINALI IN BALEA-  Il secondo tempo nerazzurro doveva essere pure accademia, un modo per preservare alcuni campioni in vista di domenica, e così è stato. Ma l’accademia, quando sconfina, diviene stucchevole. Passi il primo gol di Bale, praticamente inventato dal gallese, che si beve Maicon e tiene a bada Zanetti prima di fulminare Julio Cesar, ma poi i nerazzurri si esibiscono in tocchi e giocate che francamente non si ricordano. Mai stati fatti in precedenza dalla squadra concreta per antonomasia. Sintomo di sicurezza, voglia di spettacolo e di intrattenere, chi lo sa, fatto sta che Bale non ha voglia di scherzare ed agita il finale con altri due gol. Prima di allora Benitez aveva sostituito Stankovic con Santon, uscito per problemi al polpaccio, portando un'Inter con un 4-4-1-1, con Coutinho a centrocampo, alla Pirlo. Poi aveva fatto entrare Pandev per Chivu, riproponendo lo schieramento iniziale e arretrando Sneijder davanti alla difesa, in un ruolo che interpretava a Madrid e prima nell’Ajax. L’Inter ha dato dimostrazione di essere la squadra che non è mai stata e ci si augura anche non lo sia mai più: superba e snob a tratti, è stata punita da quel Bale che aveva voglia di mostrarsi al grande pubblico e di dare seguito alle parole che lo dipingono come il più ricercato del mercato, realizzando la hat trick personale.

Da salvare il primo tempo, senza dubbio magnifico. Il secondo tempo da buttare nel dimenticatoio, una sbandata colossale per un’Inter irriconoscibile. Il Tottenham va applaudito perché anche in 10 ha giocato ed ha fatto la sua onesta gara, in puro british style. Redknapp ritroverà Van Der Vaart a Londra, il suo uomo in più. A White Hart Lane sarà battaglia, ci vorrà un’Inter diversa, concentrata al 100%. Quella del secondo è una versione falsa, che nessuno vuole più vedere.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Gio 21 ottobre 2010 alle 10:32
Autore: Alberto Casavecchia
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