L'ottava di campionato, la prima dell'era Thohir non arride ai nerazzurri, che chiudono la trasferta di Torino con un 3-3 che sa di beffa. 

Mazzarri schiera i suoi con 3-5-1-1 che lo contraddistingue da inizio anno (Milito è fuori e addio due punte dall'inizio). Kovacic fa il trequartista a supporto della prima punta Palacio. Rolando prende il posto di Campagnaro e Ranocchia vince il ballottaggio con Samuel per il ruolo da centrale nella linea a tre. Ventura schiera il Toro con un 3-5-2 che punta tutto sul rientrante Barreto e sulla velocità di Cerci davanti. 

L'Inter parte lenta e soffre l'esuberanza del Torino che apre bene il campo con gli esterni e punisce nelle ripartenze. Mazzarri si sgola perché il centrocanmpo resta troppo basso e il Toro diventa padrone del campo. Non basta Carrizo che para il rigore appena entrato, la squadra di casa va subito in vantaggio con Farnerud, su una buona triangolazione. La catena di destra soffre troppo e ogni volta che granata attaccano sono guai per la retroguardia nerazzurra.

L'espulsione di Handanovic porta Mazzarri a cambiare, con Kovacic che viene sacrificato e Palacio a fare inizalmente l'unica punta, poi affinacato da Guarin con Taider e Cambiasso da mediani. 

Il pareggio dei nerazzurri in chiusura di tempo è un lampo di Guarin, che effettua una rovesciata spettacolare. Nerazzurri premiati forse troppo visto un primo tempo sottotono, di una partita che sembrava nata malissimo.

Continua anche nella ripresa la sofferenza sugli esterni dei nerazzurri. Con l’inversione nello scacchiere della mediana di Taider e Cambiasso schierati rispettivamente centro destra e centro sinistra è la corsia mancina a subire le ripercussioni più grandi. Giampiero Ventura, con l’inserimento di Ciro Immobile, allarga Alessio Cerci sulla corsia mancina nerazzurra e, proprio da un taglio backdoor del capocannoniere granata alle spalle di Nagatomo è arriva il gol del neoentrato abile a sfruttare una prima respinta sul tiro di Cerci. Il pareggio nerazzurro premia l'ennesimo inserimento di Guarin, che disturba Padelli e facilita il tap in di Palacio.

Mazzarri cambia ancora e inserisce Belfodil per Taider. L'algerino va a fare l'esterno destro in un inedito 4-4-1, che soppianta il 5-3-1. Il terzo gol nerazzurro porti proprio la firma dell’asse Belfodil-Palacio con il primo che arriva fin sulla linea di fondo dalla destra mettendo un bel cross a centro area dove il Trenza ha avuto gioco facile nel trafiggere Padelli. La mossa del mister viene quindi ripagata subito. Nel finale dentro Wallace per Palacio. Il brasiliano va a fare l'esterno al posto di Belfodil, che passa prima punta.

Il pareggio di Bellomo al noventesimo sa di beffa, con Carrizo colpevole di non valutare bene la traiettoria del pallone.

In generale la prima di Thohir regala un'Inter disattenta e troppo soft all'inizio. Kovacic paga per tutti il rosso (che non c'è) di Handanovic e la variante studiata da Mazzarri è invalutabile. Buona la reazione e la gestione del vantaggio nel secondo tempo, in dieci uomini. Non convince la prestazione di Rolando che nel primo tempo lascia troppi spazi dalla sua parte. Ventura prepara alla grande, soprattutto mentalmente, una squadra agguerrita dal primo all'ultimo minuto, penalizzata come i nerazzurri da qualche uscita a vuoto del portiere. 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 20 ottobre 2013 alle 23:55
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
vedi letture
Print