Con il campionato giunto nella sua fase finale, e visti i risultati delle dirette concorrenti, il match di San Siro può rappresentare una tappa fondamentale per l’obiettivo Champions di Inter e Roma. Sponda nerazzurra, Borja Valero recupera e affianca Vecino davanti alla difesa. Lautaro vince il ballottaggio con Icardi; Politano-Nainggolan-Perisic sulla trequarti. Stesso modulo per l’11 di Ranieri: Cristante-Nzonzi in mediana, Ünder-Pellegrini-El Shaarawy alle spalle di Dzeko.
PRIMO TEMPO - Buon ritmo e precisione tecnica nelle giocate caratterizzano gli istanti iniziali del match. Dove la Roma osserva, molto alta e compatta, la costruzione dal basso nerazzurra. Pellegrini affianca Dzeko (in un 4-4-2) sul giro palla portato avanti da Skriniar e De Vrij, con Cristante e Nzonzi in zona Nainggolan. Vecino e Borja Valero, a fasi alterne, trovano tempi e movimenti giusti per ricevere palla tra le prime due linee giallorosse, e l’Inter arriva con facilità e pericolosità nella metà campo avversaria. Sviluppando, in un secondo momento, il gioco sulle corsie laterali, con El Shaarawy e Ünder inizialmente molto stretti nel tentativo di chiudere le verticalizzazioni per vie centrali. Politano, più di Perisic, partecipa positivamente all’evoluzione della manovra degli uomini di Spalletti, collaborando con D’Ambrosio e Vecino in una catena di destra ben assortita. Il numero 16 viene liberato più volte al duello contro Kolarov, e rientrando sul mancino si rende protagonista dell’ultimo step della costruzione fluida e ragionata dei padroni di casa, con diversi traversoni indirizzati all’interno dell’area di rigore. La testa di Juan Jesus e Fazio, o in ultima battuta le mani di Mirante, evitano la gioia a un Lautaro sempre molto vivace negli ultimi 16 metri. E in un ribaltamento di fronte, è la Roma a passare in vantaggio, appoggiandosi sul lavoro - tecnico e fisico - spalle alla porta di Dzeko, e sfruttando la pericolosità a campo aperto di El Shaarawy, chirurgico nel battere Handanovic. Sull’onda del gol segnato, gli ospiti aumentano la pericolosità offensiva, le azioni di contrattacco, la spinta degli esterni difensivi. Trascinati dal proprio numero 9, che attira fuori, mettendoli in difficoltà, Skriniar e De Vrij. E per limitare il possesso palla casalingo, Ranieri passa a un centrocampo a 3, abbassando Pellegrini (nel ruolo di mezzala sinistra) sulla linea di Cristante (centro-destra) e Nzonzi (al centro). I due interni sono chiamati al duello con Borja Valero e Vecino, mentre il francese ‘segue’ un Nainggolan quasi estraneo al gioco. Ma l’accentramento sempre più costante del regista spagnolo trova libertà in fase di costruzione, lasciando al collega uruguaiano la possibilità di alzarsi sulla linea dei trequartisti. Con l’Inter che chiude la prima frazione in avanti, dominando nel possesso e trovando la crescita dei terzini, in primis di Asamoah.
SECONDO TEMPO - Nella Roma, Zaniolo sostituisce Ünder. I padroni di casa, al rientro dagli spogliatoi, aumentano l’intensità, consolidando il dominio territoriale. Il tutto orchestrato dalla regia di Borja Valero, vertice basso di una manovra offensiva accompagnata dal movimento verticale di Vecino, dalla spinta dei terzini e dal loro dialogo con le ali in accentramento. Cristante, Nzonzi e Pellegrini rimangono bloccati a protezione della linea difensiva, mentre sulle corsie laterali l’Inter trova più spazi per provare ad affondare. La vivacità e gli 1vs1 di Politano, a destra, e Asamoah, a sinistra, creano superiorità numerica, e diverse situazioni in cui ricorrere al cross. Spalletti inserisce Icardi al posto di Nainggolan (in difficoltà tra le linee), spostando Lautaro qualche metro più dietro. Pazientemente, la squadra di Spalletti gestisce il pallone, e i ritmi del match. Trovando il gol del pareggio su una delle tante discese di D’Ambrosio, bravo a premiare il posizionamento di Perisic sul secondo palo, alle spalle di Florenzi. Con il terzino italiano, a fronte di un’area maggiormente riempita di nerazzurro, ‘costretto’ a stringere in supporto di Fazio e Juan Jesus. L’andamento tattico della gara non varia, venendo soltanto arricchito dalla ‘nuova’ verve di Perisic, che mette a dura prova la catena di destra ospite. Cristante scala in aiuto a Florenzi sulla costante spinta di Asamoah e lo svariare continuo di Vecino (a sinistra, come anche a destra), mentre Zaniolo fatica a sostenere compiti difensivi. Partendo da Skriniar e De Vrij, l’Inter è corta e compatta nella metà campo avversaria, nel tentativo di completare la rimonta. Ma rischiando, perdendo lucidità con il passare dei minuti, di essere sorpresa dai contropiedi giallorossi. In questo senso, pesa qualche errore tecnico del neo entrato Joao Mario (fuori Lautaro), tanto coinvolto nello sviluppo del possesso palla quanto impreciso nel passaggio decisivo, a ridosso della trequarti offensiva. Ranieri inserisce Kluivert per Pellegrini, spostando Zaniolo trequartista, e la Roma torna ad affacciarsi dalle parti di Handanovic. Nei padroni di casa, Keita prende il posto di Politano, per un finale di gara privo di grandi emozioni, di importanti situazioni. Il pareggio mantiene salda la Beneamata al terzo posto in classifica, in attesa delle ultime cinque prove.
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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