La partita di questa sera tra Inter e Real Madrid, che chiudeva la tournèe americana dei nerazzurri, si è chiusa col risultato di 3-0. Un passivo severo, nonostante un priimo tempo da censurare per gli uomini di Mazzarri, perchè nella ripresa Palacio, Icardi e Alvarez vanno a più riprese vicino al gol della bandiera.

Il tecnico schiera una formazione simile, almeno nelle intenzioni, a quella vista con la Juve. Il 3-5-1-1 è rivisistato in chiave difensiva, rinunciando perfino alla qualità del rifinitore, che era Alvarez, con un più muscolare Guarin. Discutibile la scelta di utilizzare Olsen, che ben aveva figurato davanti alla difesa, da mezz'ala, con Cambiasso e Kuzmanovic a completare il reparto. Dietro confermati Campagnaro, Ranocchia e Juan.
L'inizio di gara fa capire come i nerazzurri volessero giocare sulle ripartenze, restando sottopalla la maggior parte del tempo. Concedere il possesso della sfera al Real però risulta rischioso e alla lunga sfinisce gli undici di Mazzarri, costretti a rincorrere da una parte all'altra del campo il pallone. Il gol di Kaka, su una bella imbucata di Casemiro, mette poi la partita in salita.
L'Inter prova a reagire, ma produce qualcosa solo con palle lunghe o grazie alla generosità di Pereira, spesso impreciso ma sempre presente a supporto dei pochi giocatori offensivi.
Il centrocampo, come detto, cala alla distanza, con cambiasso e Kuzmanovic belle statuine, e il Real al limite dell'area fa quello che vuole. Un paio di volte Casemiro imbuca bene per Morata, che sciupa tutto solo davanti ad Handa. 
Il raddoppio, al minuto 38,  è frutto di un pasticcio di Juan nel far ripartire il gioco. Col brasiliano in possesso palla, pressato dagli aversari, tutti scappano via, alzando la squadra. Recuperato il pallone sul rilancio sbilenco, basta un passaggio ai Blancos per mettere davanti alla porta Ronaldo, troppo facile. Un regalo.

La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo. Dopo 5 minuti di pressing nerazzurro, il Real torna a controllare indisturbato il possesso palla davanti all'area. Evidenti limiti fisici mostrati dai centrocampisti nel recuperare la sfera. Palacio ha un'occasione ghiotta su un preciso lancio di Ranocchia. Lanci che contraddistinguono questa fase della gara dper gli uomini di Mazzarri, non certo in favore della creazione di gioco e azioni pericolose. Solo all'ingresso di Alvarez la partita cambia. L'argentino si fa notare subito per una serpentina memorabile, che lo porta a sbagliare a tu per tu con Diego Lopes. Il ruolo da mezz'ala veine interpretato in modo maggiormente offensivo e l'Inter prende campo e coraggio. Nel momento migliore dei nerazzurri, come sempre nel calcio, sugli sviluppi di un angolo inesistente, arriva il 3-0 dei Blancos. E' autogol proprio dell'ottimo Alvarez, ma l'uscita di Carrizo manda completamente fuori tempo il connazionale. Da qui in poi c'è solo l'Inter in campo, ma è troppo tardi. I nerazzurri si rendono pericolosi con più iniziativa individuale. Icardi, appena entrato, impegna su calcio d'angolo Lopes e, a distanza di qualche minuto, colpisce una traversa su cross di Nagatomo. Si intrevede qualcosa del gioco voluto da Mazzarri, ma il calo e i cambi del Real semplificano il lavoro degli interisti. Si arriva così al novantesimo e alla chiusura della tournèe, con una sconfitta pesante, ma la convinzione di averci provato, almeno negli ultimi 30 minuti.

Mazzarri questa volta non convince per la scelta di una squadra troppo difensiva e priva dell'estro di Alvarez. Il centrocampo è provato dalla preparazione e Cambiasso necessiterebbe di rifiatare. Kuzmanovic fuori partita e condizione. Il gioco c'è solo a tratti, ma era prevedibile contro un avversario di questo spessore e con i carichi sulle gambe dei nerazzurri. Ora si torna a Milano con qualche buona indicazione, parecchi dubbi e una certezza: manca qualcuno. Solo il mercato può soccorrere il tecinco livornese, dando speranze a squadra e tifosi.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 10 agosto 2013 alle 22:55
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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