La caduta del Milan al Franchi contro la Fiorentina rende ancora più appetibili i 3 punti in palio a San Siro fra Inter e Napoli. L'una gioca per accorciare a 4 punti il divario dalle due capolista, l'altra per l'allungo solitario in testa. Nessuna sorpresa nei due undici partenza, Inzaghi e Spalletti se la giocano con i migliori interpreti possibili. Consueto 3-5-2 per il tecnico nerazzurro che in difesa deve rinunciare all'infortunato De Vrij: davanti ad Handanovic, Ranocchia prende il posto dell'olandese con ai fianchi Skriniar e Bastoni. A centrocampo confermati Darmian e Perisic sulle due fasce, Barella, Brozovic e Calhanoglu in cabina di regia. In attacco a far coppia con Lautaro c'è Correa, preferito a Dzeko che è tornato non al meglio dagli impegni con la Bosnia. Nel 4-3-3 dei partenopei fuori Politano positivo al Covid, Lozano vince il ballottaggio con Elmas per il ruolo di attaccante di destra e completa il tridente con Osimhen punta centrale e Insigne a sinistra.
Gli ospiti danno inizio alla gara con un pressing a tutto campo. Il tridente d'attacco rimane a ridosso dei difensori nerazzurri, i tre mediani Fabian Ruiz, Zielinski e Anguissa avanzano sulla trequarti per seguire a uomo rispettivamente Barella, Brozovic e Calhanoglu. Sull'altro fronte Perisic è libero di andare all'uno contro uno con Di Lorenzo: proprio dal cross del croato, la prima chance al 7' con lo stacco di Lautaro che anticipa Koulibaly ma non riesce a inquadrare lo specchio. In fase offensiva il Toro si abbassa a fare da sponda per permettere la risalita dei compagni: Darmian stringe verso il centro mentre Barella si sovrappone sul binario di destra, come al 16' quando il numero 36 sceglie la soluzione personale calciando a lato. Ben più efficace un minuto dopo il Napoli in ripartenza: Barella si fa soffiare palla a centrocampo da Zielinski, l'Inter è sbilanciata mentre Osimhen si appoggia su Insigne e attacca la profondità, il capitano degli azzurri si accentra e vede il polacco libero al limite, assente Calhanoglu mentre Perisic è dentro l'area quasi a contatto con Bastoni. Il destro del 20 azzurro non lascia scampo ad Handanovic.
Prontissima la reazione della squadra di Inzaghi, che fa salire i giri aumentando anche il volume di uomini in attacco. Bastoni fa da apriscatole a sinistra e dal suo cross al 24' nasce il calcio di rigore guadagnato da Barella dopo la sponda di Darmian con fallo di mano netto di Koulibaly e realizzato da Calhanoglu. La difesa di Spalletti deve tenere a bada in primis Lautaro e Correa, quindi va in affanno senza una copertura adeguata dei mediani e commette l'errore fatale di tenere larghe le marcature in area. Soprattutto Fabian Ruiz ha perso la bussola e Barella per tutto il primo tempo ringrazia: il 23 nerazzurro trova sempre gli spazi per tentare l'assalto all'area di Ospina. Con il destro da fuori prima trova in risposta l'ottima parata del portiere colombiano, poi cerca il rimorchio di Correa il cui destro è respinto in corner dalla difesa. Sull'angolo di Calhanoglu stavolta è Perisic ad approfittare della marcatura velleitaria di Anguissa, che gli lascia tempo e modo per la spizzata geniale sul primo palo. L'Inter è affamata, il Napoli più distratto: si va all'intervallo sul meritato 2-1.
Stesso copione ad avvio di ripresa quando l'uno-due rapido tra Perisic di tacco e Calhanoglu favorisce il turco che può raggiungere indisturbato il fondo e servire Lautaro a centro area, in ritardo anche stavolta Koulibaly che concede l'anticipo al Toro, ma sul sinistro del 10 c'è il salvataggio di Ospina. Al 55' primo cambio forzato per Spalletti che perde Osimhen dopo lo scontro con Skriniar e manda in campo Petagna. Ad accendersi sei minuti dopo è però il tango della coppia d'attacco dell'Inter: dal tiro di Fabian Ruiz murato da Barella, Correa riparte palla al piede dall'area nerazzurra, la difesa del Napoli corre all'indietro mentre il centrocampista spagnolo prova a ripiegare ma non ha le energie per recuperare il vantaggio del Tucu, palla quindi a Lautaro che si è allargato a destra e gode della mancata chiusura di Mario Rui, l'attaccante argentino ha così tutto il tempo e lo spazio per prendere la mira e battere Ospina con il destro a fil di palo. Subito dopo il 3-1 escono lo stesso Correa e Calhanoglu, in campo Dzeko e Vidal.
A 15' dal termine nuove doppie sostituzioni da una parte e dell'altra: nel Napoli fuori i due esterni d'attacco Insigne e Lozano, al loro posto Mertens ed Elmas, nell'Inter entrano Dimarco e Gagliardini per gli applauditissimi Lautaro e Barella. Perisic adesso forma il tandem offensivo con Dzeko, mentre l'ex Hellas si sistema sulla sinistra. La girandola di cambi sorride però subito a Spalletti: da un pallone ingenuamente perso sulla trequarti nerazzurra dal bosniaco nasce l'invenzione di Mertens che riapre la sfida, con il destro da fuori del belga a prendere in controtempo anche Handanovic, rimasto qualche metro avanti . All'89' è il turno di Satriano che rileva Perisic con il compito di dare profondità e maggiore fisicità alla squadra. Negli 8 minuti di recupero l'Inter deve comunque soffrire mentre il Napoli porta in attacco tutti gli effettivi. Le chance più clamorose dopo i cross dalla destra e sui piedi di Mario Rui e ancora Mertens, che ritrovatisi da soli sul secondo palo per poco non approfittano dell'errata copertura di Darmian (sul primo c'è il doppio salvataggio di Handanovic e della traversa, il belga spara invece in curva). Si chiude sul 3-2 una partita dominata dall'Inter e sofferta solo nel finale soprattutto a causa delle speranze rinate negli azzurri dopo il gol di Mertens. La squadra di Inzaghi stavolta non sbaglia contro una big e si porta a meno 4 dalla coppia di testa. La prossima missione è lo Shakthar, mercoledì ore 18:45 a San Siro, per chiudere il discorso qualificazione in Champions.
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Stesso copione ad avvio di ripresa quando l'uno-due rapido tra Perisic di tacco e Calhanoglu favorisce il turco che può raggiungere indisturbato il fondo e servire Lautaro a centro area, in ritardo anche stavolta Koulibaly che concede l'anticipo al Toro, ma sul sinistro del 10 c'è il salvataggio di Ospina. Al 55' primo cambio forzato per Spalletti che perde Osimhen dopo lo scontro con Skriniar e manda in campo Petagna. Ad accendersi sei minuti dopo è però il tango della coppia d'attacco dell'Inter: dal tiro di Fabian Ruiz murato da Barella, Correa riparte palla al piede dall'area nerazzurra, la difesa del Napoli corre all'indietro mentre il centrocampista spagnolo prova a ripiegare ma non ha le energie per recuperare il vantaggio del Tucu, palla quindi a Lautaro che si è allargato a destra e gode della mancata chiusura di Mario Rui, l'attaccante argentino ha così tutto il tempo e lo spazio per prendere la mira e battere Ospina con il destro a fil di palo. Subito dopo il 3-1 escono lo stesso Correa e Calhanoglu, in campo Dzeko e Vidal.
A 15' dal termine nuove doppie sostituzioni da una parte e dell'altra: nel Napoli fuori i due esterni d'attacco Insigne e Lozano, al loro posto Mertens ed Elmas, nell'Inter entrano Dimarco e Gagliardini per gli applauditissimi Lautaro e Barella. Perisic adesso forma il tandem offensivo con Dzeko, mentre l'ex Hellas si sistema sulla sinistra. La girandola di cambi sorride però subito a Spalletti: da un pallone ingenuamente perso sulla trequarti nerazzurra dal bosniaco nasce l'invenzione di Mertens che riapre la sfida, con il destro da fuori del belga a prendere in controtempo anche Handanovic, rimasto qualche metro avanti . All'89' è il turno di Satriano che rileva Perisic con il compito di dare profondità e maggiore fisicità alla squadra. Negli 8 minuti di recupero l'Inter deve comunque soffrire mentre il Napoli porta in attacco tutti gli effettivi. Le chance più clamorose dopo i cross dalla destra e sui piedi di Mario Rui e ancora Mertens, che ritrovatisi da soli sul secondo palo per poco non approfittano dell'errata copertura di Darmian (sul primo c'è il doppio salvataggio di Handanovic e della traversa, il belga spara invece in curva). Si chiude sul 3-2 una partita dominata dall'Inter e sofferta solo nel finale soprattutto a causa delle speranze rinate negli azzurri dopo il gol di Mertens. La squadra di Inzaghi stavolta non sbaglia contro una big e si porta a meno 4 dalla coppia di testa. La prossima missione è lo Shakthar, mercoledì ore 18:45 a San Siro, per chiudere il discorso qualificazione in Champions.
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