Turnover per la prima volta massiccio per l'Inter di Inzaghi, che debutta in Coppa Italia sfidando l'Empoli a San Siro. Non cambia ovviamente il modulo tattico dei nerazzurri, schierati nel consueto 3-5-2: Radu all'esordio tra i pali è protetto dal terzetto difensivo composto da D'Ambrosio, Ranocchia (capitano) e Dimarco. Sulle fasce Darmian è spostato a sinistra con Dumfries sulla destra, rivoluzione anche in mediana con gli innesti di Vidal, Vecino e Gagliardini. In attacco tandem tutto argentino formato da Correa e Lautaro, partono dalla panchina Dzeko e Sanchez. Qualche cambio rispetto all'undici di campionato anche nei toscani, disposti da Andreazzoli con il 4-3-1-2: Furlan in porta, in difesa tornano Marchizza e Romagnoli. In avanti Zurkowski gioca alle spalle di Cutrone e Pinamonti.

Pronti, via e Inzaghi è costretto a giocarsi il primo cambio dopo soli 3 minuti con l'inserimento di Sanchez al posto dell'infortunato Correa. Il Niño si sistema a fianco di Lautaro, mentre a centrocampo Vecino fa il Brozovic occupando il posto centrale e più basso dei tre mediani, con Vidal e Gagliardini liberi di sganciarsi e l'uruguagio con compiti da regista che va incontro al possesso. Al 13' Vidal conclude lo scambio con Dumfries facendolo scattare sulla destra, l'olandese si beve in velocità Marchizza e pennella in area dove arriva proprio Sanchez, dimenticato dai difensori empolesi che vengono 'distratti' dall'inserimento di Darmian: il cileno va in gol di testa sbucando da dietro e approfittando del salto a vuoto dal compagno, marcato da Fiamozzi e sul quale si impegna inutilmente anche Zurkowski, ma in area oltre al Niño e all'ex United ci sono anche Lautaro e Gagliardini, mentre Vidal si era già appostato al limite. Una presenza come sempre robustissima di uomini offensivi nerazzurri, che riesce a sovrastare le sole cinque maglie dei toscani nell'azione e ottenere così il vantaggio. L'Empoli gioca però senza paura e con un pressing portato fino al limite dell'area di Radu. Il pressing è una costante per gli uomini di Inzaghi, che trovano in Vidal il guerriero rubapalloni della serata, in grado di trasformare l'azione da difensiva in offensiva come con il recupero al 29' a innescare l'asse Gagliardini-Lautaro, con il Toro argentino stoppato per ben due volte dai guantoni di Furlan.

Alla ripresa l'Empoli di Andreazzoli si ripresenta addirittura con un triplo cambio: in campo Henderson, Ricci e Bajrami, fuori Bandinelli, Pinamonti e Zurkowski. Il modulo adesso è il 4-2-3-1, i neo entrati Henderson e Bajrami accompagnano Asllani alle spalle dell'unico centravanti Cutrone, Ricci forma la mediana con Stulac. Stravolgimento tattico che paga al 62' con il pari raggiunto su ripartenza rapidissima e letale: Vecino perde palla a centrocampo sull'attacco di Bajrami, l'Inter è scoperta e concede l'avanzata a Cutrone, il cui tiro viene ribattuto lateralmente da Ranocchia, la palla arriva ad Asllani che da sinistra la riserve di nuovo a centro area per il rimorchio del 10 albanese, freddo e lucido nel portarsi la sfera sul mancino e finalizzare in gol. Inzaghi prova subito a rispondere inserendo forze fresche a centrocampo con un'altra tripla sostituzione: entrano Barella, Calhanoglu e Perisic, fuori Vidal, Vecino e Darmian, ma l'Inter continua a essere disattenta e a concedere palle gol clamorose anche per demeriti della sua difesa. Al 76' il raddoppio con l'autogol di Radu sul colpo di testa che va a sbattere sulla traversa di Cutrone: Dimarco si addormenta e lascia solissimo il 9, pescato in area dal cross dalla sinistra di Stulac sullo sviluppo rapido della rimessa laterale. La mossa di Inzaghi allora è Dzeko che rileva Gagliardini, per un'Inter schierata con Sanchez dietro alle due punte, dall'altra parte Andreazzoli manda a riposo Marchizza e Fiamozzi sostituendoli con Ismajli e Stojanovic. Dall'assalto finale che nel recupero non bada a schemi nasce il 2-2 rocambolesco e spettacolare di Ranocchia, arma in più dell'Inter in zona gol che si inventa una splendida sforbiciata sulla doppia sponda di Dumfries e Dzeko.

Al 93' nei supplementari nell'Inter entra Sensi per Lautaro e si posiziona dietro Sanchez e Dzeko, 7 minuti dopo nell'Empoli Fazzini prende il posto di Asllani e si sistema in mediana. Gli ospiti, finora quasi sempre attenti, si fanno male da soli al 104', ma l'errore fatale è di Romagnoli che cincischiando palla al piede sulla propria trequarti subisce l'attacco da dietro di Dzeko, da Calhanoglu pallone subito per Sanchez che serve Sensi, il quale si costruisce lo spazio per calciare di destro preciso e potente mettendo la firma sul 3-2. Il 12 nerazzurro si rende prezioso anche nel finale di partita facendo da metronomo nella gestione del possesso e mettendo ordine alla manovra. Si conclude con il passaggio ai quarti dei nerazzurri più sudato del previsto: da una parte un Empoli combattivo che sfiora l'impresa grazie allo stravolgimento tattico operato da Andreazzoli all'intervallo, con i tre ingressi e la variazione del modulo con i tre trequartisti alle spalle di Cutrone, dall'altra l'Inter 'due' di Inzaghi che, pur giocando in maniera più distratta e meno brillante rispetto alla versione di gala, come in Supercoppa contro la Juve risolve la pratica nei minuti finali, prima con Ranocchia su sponda di Dzeko nel recupero dei tempi regolamentari, poi con Sensi nei supplementari, azionato dalla trama portata avanti ancora dal bosniaco, da Calhanoglu e Sanchez, altri quattro tasselli subentrati a partita in corso, anche se il cileno era stato lanciato nella mischia subito al posto di Correa rendendosi già protagonista con il gol del momentaneo 1-0. Vittoria nel complesso meritata come testimoniano i numeri: 56% di possesso palla per i nerazzurri e ben 25 tiri di cui 11 nello specchio, contro i 16 degli ospiti di cui 5 nella porta di Radu. Passa l'Inter, ma onore alla prestazione della squadra di Andreazzoli.
Sezione: Angolo tattico / Data: Gio 20 gennaio 2022 alle 15:48
Autore: Daniele Alfieri
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