Quattro cambi di formazione per l'Inter, reduce dal ko in Champions League contro il Real Madrid e di ritorno a San Siro per sfidare il Bologna nel match valido per la quarta giornata di Serie A. Scelte di turnover visti i numerosi impegni ravvicinati che daranno una tregua solo a inizio ottobre: nel classico 3-5-2 di Inzaghi, confermato il muro di difesa con Skriniar, De Vrij e Bastoni, a centrocampo gioca Vecino al posto di Calhanoglu (out Vidal per un affaticamento), Dumfries e Dimarco sulle fasce fanno rifiatare Darmian e Perisic. Davanti c'è il debutto dal 1' di Correa nel tandem tutto argentino con Lautaro Martinez. Solito 4-2-3-1 per la squadra di Mihajlovic che in attacco punta ancora su Arnautovic, sostenuto da Skov Olsen, Soriano e Sansone. Partono dalla panchina Orsolini e Barrow.

Primi minuti con la squadra ospite propositiva in fase d'attacco e organizzata inizialmente anche in quella difensiva. I felsinei muovono il gioco da una parte all'altra del campo, Arnautovic si abbassa a fare da sponda quando serve, mentre di fronte al possesso dell'Inter i felsinei rimangono compatti con mediani e trequartisti a fare da schermo in una nuova linea a cinque a ridosso dei difensori. È la classica partita da sbloccare subito per non renderla complicata e stavolta gli uomini di Inzaghi non sbagliano. Al 6' Dimarco soffia il primo pallone e lo serve a Lautaro, che avvia l'azione e dopo lo scatto a tutto campo la conclude in gol: nel mezzo dell'azione Vecino riceve palla dal Toro e fa correre Dumfries a destra, l'olandese vede il Diez che sbuca in area tra le maglie di Medel e Bonifazi e di puro istinto killer firma l'1-0. Dopo il vantaggio nerazzurro il Bologna sembra perdere l'acume tattico, è smanioso nel cercare il pari, mentre in fase difensiva lo scudo di Mihajlovic va subito in briciole. I centrocampisti rossoblu assistono meno la difesa e l'Inter trova più varchi per colpire con le sue fiammate, specie quelle di uno scatenato Dumfries.

Al 20' l'unica occasione del primo tempo in cui la squadra di Inzaghi si fa trovare impreparata e regala la doppia chance a Soriano e Sansone: ottimo il riflesso di Handanovic sul centrocampista, impreciso sulla ribattuta l'attaccante che spedisce sul fondo. Finisce senza sussulti e dopo solo 28 minuti la partita di Correa, infortunatosi a causa di uno scontro con De Silvestri. Entra dunque Dzeko, ma è ancora Lautaro l'anima dell'attacco nerazzurro: il Toro chiama il lancio lungo a Bastoni, quindi allargandosi e crossando in area dalla destra guadagna il calcio d'angolo su cui svetta Skriniar per il 2-0. Nel tris dei nerazzurri è determinante invece Brozovic che si libera palla al piede e mette ancora in corsa Dumfries sul binario di destra, la velocità dell'olandese è la chiave per prendere in controtempo la difesa del Bologna che concede il flipper con tap-in vincente di Barella. In ritardo De Silvestri al 45' quando Dzeko pennella a sinistra per l'inserimento di Dimarco, che sul mancino al volo trova la risposta di Skorupski.

Trama che non cambia nella ripresa in cui gli uomini di Mihajlovic crollano definitivamente sul piano fisico e psicologico, ma stavolta ad azionare turbo-Dumfries è Skriniar, fiondatosi in avanti in una delle sue classiche sortite: l'ex PSV chiama ancora il passaggio e approfittando della marcatura larga di Hickey finta e rientra sul sinistro per l'assist a Lautaro che scaglia un missile contro la traversa. Al 56' Inter ancora all'assalto ma dalla parte opposta, con Dimarco che da sinistra mette il pallone al centro per l'inserimento di Vecino, autore del 4-0. Una sfilza di maglie nerazzurre in area del Bologna anche in occasione del quinto gol, con Lautaro a fare da velo per il tocco intelligente con la punta di Dzeko. Nel Bologna sono entrati Barrow, Vignato e Djiks al posto di Sansone, Svanberg e Hickey, ma la scossa non è scattata. Nell'Inter sul 5-0 Inzaghi manda in campo Sanchez e Ranocchia al posto di Lautaro e De Vrij. Proprio il cileno partendo da sinistra offre il filtrante a Dzeko che contro una difesa rimasta ancora una volta a guardare batte Skorupski da posizione defilata.

Al 74' è il turno anche di Gagliardini e Kolarov che subentrano a Brozovic e Bastoni, mentre Mihajlovic si affida prima a Van Hooijdonk e poi a Theate al posto di Dominguez e De Silvestri. Il belga è lasciato solissimo in area nerazzurra sugli sviluppi del corner all'86' e sigla il gol della bandierina, l'unico errore di deconcentrazione in un secondo tempo quasi perfetto. Finisce dopo un minuto di recupero, con una goleada ancora più rotonda rispetto al 4-0 rifilato al Genoa alla prima di campionato. L'Inter di Inzaghi conferma di conoscere il piano a memoria e quando è concreta anche nei suoi attacchi può diventare un avversario temibile per chiunque.
Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 19 settembre 2021 alle 11:14
Autore: Daniele Alfieri
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