Per centrare una vittoria in trasferta che manca dal 21 settembre contro l'Empoli, Pioli schiera l'Inter con un 4-4-1-1: Miranda e Murillo sono i centrali, Ansaldi e D'Ambrosio confermati come esterni bassi. Il centrocampo è nelle mani di Brozovic e Felipe Melo, i soliti Perisic e Candreva ai lati. Dietro Icardi, Joao Mario come regista avanzato. Nel Sassuolo invece Di Francesco deve fare la conta e decide di mandare in campo i suoi con il classico 4-3-3, con Sensi che agisce da vice Magnanelli e il tridente formato da Ragusa, Defrel e Ricci. 

ALTALENA - L'Inter scende in campo con un atteggiamento più prudente rispetto a quanto visto nelle ultime trasferte, dato che sia Candreva che Perisic partono sulla linea dei centrocampisti e non da quella delle ali offensive. Felipe Melo ha il compito di tenere la posizione di copertura alla difesa, permettendo a Brozovic di sganciarsi in avanti per dare pieno sfogo alle sue qualità. Dietro Icardi si muove Joao Mario, che ha il mandato da Pioli di dare una logica alla monovra offensiva. Ed è proprio quello che fa fin dai primi minuti, scambiando velocemente il pallone sia con Brozovic sia con gli esterni, mandando in confusione il giovane Sensi che fatica a prendere le misure per chiuderlo. Il centrocampo a 3 del Sassuolo scala sempre in ritardo sul possesso palla nerazzurro, che puntualmente libera D'Ambrosio e Ansaldi, molto abili ad accompagnare l'azione supportando Perisic e Candreva. Il Sassuolo ha un piano di gioco molto chiaro: rimanere chiusi dietro e ripartire il più velocemente possibile non appena recupera palla, liberando la velocità degli esterni offensivi. Questo rende il primo tempo aperto a tutto, perché l'Inter gioca ma sbaglia sempre l'ultimo passaggio, il Sassuolo invece agisce di rimessa, mostrando come la difesa dell'Inter, soprattutto nella figura di Murillo, è ancora molto fragile. Perisic fin dalle prime azioni di gioco appare un pò spaesato, mentre sembra molto in palla Candreva, che fa passare un pranzo molto complicato a Dell'Orco, alla seconda presenza in Serie A. Felipe Melo fa buona guardia, talvota però perde la posizione e questo fa andare su tutte le furie Pioli, che lo vorrebbe piantato davanti ai centrali difensivi, pronto ad aiutare sui contropiedi avversari. L'avvio dell'azione è affidato a Brozovic, che non è però un regista nel senso puro del termine e per questo non sempre riesce a farsi trovare nella posizione ideale per ricevere il pallone: questo comporta che spesso i difensori si vedano costretti a lanciare lungo per trovare la sponda di Icardi, saltando il centrocampo. Nel complesso l'Inter gioca un buon primo tempo, Candreva colpisce anche un palo e Icardi sfiora il gol di testa, ma è troppo frettolosa nella scelta dell'ultimo passaggio, e così i primi 45' si chiudono sullo 0-0.

GOL E FATICA - La ripresa riparte sulla falsa riga del primo tempo, con l'Inter che parte molto decisa. Bastano pochi minuti infatti per sbloccare il risultato: il Sassuolo mette in pratica un possesso palla da incubo, il centrocampo nerazzurro è bravo ad alzare la pressione e rubare palla, permettendo a Joao Mario di calciare in porta. Sulla respinta una carambola fa finire il pallone tra i piedi di Candreva, che spacca la porta e fa 1-0. E' un gol che, al di là della componente di fortuna, dà merito alla pressione di Brozovic e Melo, che costringono il Sassuolo a perdere palla. Col passare dei minuti i padroni di casa devono cambiare piano tattico, abbandonando quello iniziale di difesa e contropiede. Missiroli entra per dare più qualità, Matri per dare più fisicità all'attacco. L'Inter non riesce a mantenere il possesso palla, Brozovic pian piano cala, rendendo la gestione dei contropiedi più confusionaria e meno ordinata, impedendo di sfruttare a pieno molte situazioni che poteva risultare ben più favorevoli. L'Inter barcolla ma non vuole mollare, decisa a portare a casa una vittoria molto importante. Le occasioni per chiudere la partita ed evitare a tutti i tifosi molti patemi ci sono anche, ma Perisic è proprio in giornata no e non riesce, per ben due volte, a buttarla dentro. In particolar modo l'Inter soffre perché lo stesso croato e Candreva, col passare dei minuti, fanno mancare il loro apporto difensivo, lasciando che Lirola e dell'Orco spingano indisturbati, creando diversi fastidi ai terzini dell'Inter, che comunque sono autori di una partita molto confortante, anche in chiave mercato. Questo si dimostra soprattutto nell'azione che permette a Sensi, spostato sul centro sinistra, di inserirsi e colpire al volo in area, centrando in pieno Handanovic. D'Ambrosio, in quella occasione, aveva stretto la propria posizione perché sul lato opposto Miranda era dovuto uscire ad aiutare Ansaldi lasciato solo da Perisic. Accentrandosi, il difensore napoletano apre un'autostrada per Sensi, che sfrutta la non diagonale di Candreva per rendersi molto pericoloso. Alla fine il Sassuolo non ci crede abbastanza e non riesce mai a trovare il gol del pareggio, mentre l'Inter spreca tanto, chiudendo con un 1-0 che poteva essere anche più ampio, dando nel complesso una sensazione di superiorià diversa da quella che dice questo parziale. Convince la posizione di Joao Mario, che dietro Icardi dà alla manovra una imprevedibilità maggiore, poi mantenuta anche da Banega che lo va a sostituire. Felipe Melo dimostra di non essere affidabile a pieno per motivi disciplinari (rosso per doppio giallo), ma fa comunque una buona partita e palesa come sia quel tipo di giocatore, magari anche con maggiori qualità tecniche, che manca al centrocampo nerazzurro, perché Brozovic non ha nei piedi le geometrie per far girare la squadra sin dal nascere nell'azione. Dopo molte fatiche, arriva una vittoria in trasferta ancora senza subire gol, un minimo di continuità che dovrà essere confermata con la Lazio.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 18 dicembre 2016 alle 18:10
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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