Tante seconde linee nelle fila dell’Inter che Stramaccioni propone contro il Verona, un 3-4-2-1 con Palacio unica punta e la coppia Alvarez-Cassano alle sue spalle, con il compito di complicare la disposizione difensiva di Mandorlini. In mezzo, l’inedita coppia Mariga-Duncan. Al centro della difesa torna, dopo mesi di attesa, Cristian Chivu. È un 4-3-3 dinamico quello che gli scaligeri oppongono ai nerazzurri, con Cacia punta centrale e sugli esterni Grossi e Gomez. In mezzo Halfredsson, il sorvegliato speciale Jorginho e Bacinovic. In avvio è decisamente più manovriero il Verona, che prova ad allargare il gioco salendo con i centrocampisti e cercando gli esterni, che abbassandosi formano una sorta di 4-5-1. Più lenta invece la manovra dell’Inter, che parte spesso e volentieri dai piedi di un Alvarez piuttosto arretrato e tende a svilupparsi con rapide verticalizzazioni alla ricerca in particolare di Palacio largo a destra. La scelta di questo tridente, per Stramaccioni, è infatti dettata dalla volontà di non offrire punti di riferimento. In linea di massima, comunque, Alvarez parte da destra mentre Cassano rimane isolato sul fronte opposto, anche se di rado riceve palloni giocabili. Molto dinamico il centrocampo del Verona, contro il quale il duo Mariga-Duncan soffre più del dovuto.

Nella ripresa Guarin subentra a Mariga, ma tatticamente non cambia nulla fra i nerazzurri, anche se l'impatto del colombiano è devastante. Inverte invece gli attaccanti esterni Mandorlini: Grossi va a destra, il neo entrato Carrozza a sinistra ed è proprio del secondo la prima conclusione pericolosa degli scaligeri. Scaligeri che per la prima volta si fanno trovare impreparati in occasione del vantaggio nerazzurro firmato Cassano: Abbate tiene in gioco sia lui che Palacio. Dopo il raddoppio di Guarin su punizione deviata, Stramaccioni sostituisce Juan con Zanetti e passa a un 4-4-2 classico, con il capitano largo a destra e Alvarez in posizione di ala sinistra. È chiaro comunque che gli ospiti, sotto nel punteggio, debbano sbilanciarsi e concedere il fianco ai contropiedisti nerazzurri: Palacio sembra così in grado di colpire in qualsiasi momento. Tra i veronesi non sortiscono effetto l'ingresso di Bojinov, che si va a posizionare a destra. A un quarto d’ora dal termine l’ingresso di Pereira per Cassano sposta Alvarez a supporto di Palacio, avanza a centrocampo Nagatomo e posiziona l’uruguagio a sinistra nel quartetto difensivo. Al minuto 79 succede l’imprevedibile: Castellazzi si fa male ma Stramaccioni ha esaurito i cambi: ergo, si resta in 10 e Palacio va a fare il portiere, lasciando Alvarez come unico giocatore offensivo. Ovvio il forcing scaligero, troppo ghiotta l’opportunità di non avere di fronte un portiere e i nerazzurri cercano di tenere il pallone lontano dalla propria area. Missione che riesce fino al 95esimo, grazie anche a un bel volo del novello portiere Palacio.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mar 18 dicembre 2012 alle 23:33 / Fonte: Dall'inviato
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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