Al Piola di Novara Gasperini sorprende tutti con uno schieramento tutt’altro che prevedibile. Pazzini, che sembrava destinato a giocare dall’inizio, resta in panchina e invece di uno scontato 3-5-2 l’Inter torna al 3-4-3, con la sorpresa Castaignos nel tridente offensivo. Albero di Natale invece per Tesser, che propone l’unica punta Meggiorini sostenuto dalle mezzali Morimoto e Mazzarani. La differenza tra le due squadre la fa la compattezza: i piemontesi giocano quasi a memoria, non concedono nulla in difesa e sono bravi a partire in contropiede, cercando sempre il puntuale Meggiorini fino al suo gol al 38’. Tattica che risulta vincente, così come quella di aggredire i centrocampisti non appena in possesso del pallone e impedire agli esterni di puntare l’avversario. Il compito dei padroni di casa viene semplificato dal gioco nerazzurro, impalpabile: a sinistra Nagatomo e Forlan (larghissimo, perché?) si pestano i piedi, a destra Castaignos non sa cosa fare perché non trova aiuto. In mezzo, Milito si vede assai di rado e sbaglia troppo. L’unico a cercare di creare qualcosa è Sneijder, che però non trova i movimenti convinti dei compagni e si perde nel disagio generale.

Consapevole di aver sbagliato formazione, Gasperini rimedia nella ripresa togliendo Forlan e Castaignos e inserendo Pazzini e Obi. Il nigeriano si piazza largo a sinistra, Nagatomo si sposta a destra e, con un effetto domino, Zanetti fa coppia in mezzo con Cambiasso, liberando Sneijder da compiti di copertura per un 3-4-1-2. Il gioco offensivo però non migliora affatto e dietro l’Inter continua a concedere troppo, anche perché Lucio si mette a fare il centrocampista d’attacco abbandonando Chivu e Ranocchia al loro destino. Dopo 20 minuti della ripresa Gasp sorprende ancora e toglie Sneijder, inserendo Zarate e tornando al 3-4-3. Mossa che non dà alcuna scossa alla squadra e lascia alquanto perplessi, visto che Milito in pratica è un fantasma e si pesta i piedi con Pazzini. Per contro, Tesser opta per sostituzioni ‘sapienti’: entrano Giorgi per Meggiorini (Morimoto avanza di qualche metro), quindi Marianini per Radovanovic, infine Jeda per Mazzarani, tutte scelte per mantenere l’equilibrio e dare freschezza al Novara. L’espulsione finale di Ranocchia rende ancora più barcollante la retroguardia interista, che rimedia persino il terzo gol da Rigoni.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Mer 21 settembre 2011 alle 08:50
Autore: Fabio Costantino
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