Ancora una volta l'Inter scende in campo senza cambiare: c'è ancora Santon terzino sinistro, nuovamente preferito a Nagatomo, con Vecino e Gagliardini in mezzo al campo. Borja Valero agisce alle spalle di Icardi, con i soliti Candreva e Perisic ai suoi lati. Il Cagliari di Lopez si presenta con un 3-5-2 dove Pavoletti e Joao Pedro sono le due punte: Cigarini guida il centrocampo con Ionita e Barella, Padoin e Faragò invece sono gli esterni. Dietro, insieme a l'ex di turno Andreolli, Ceppitelli e il giovane Romagna.
PRIMO TEMPO - I Cagliari scende in campo con grande determinazione, pressando altissimo l'Inter. Faragò e Padoin non hanno paura di alzarsi fin dalle parti di D'Ambrosio e Santon, lasciando Andreolli e Romagna su Persic e Candreva. Anche Ceppitelli va in marcatura, in uno contro uno, con Icardi. Una interpretazione della partita che l'Inter forse non si aspettava e che per questo soffre decisamente in fase iniziale: i nerazzurri provano come di consueto a gestire la palla, partendo anche dalla difesa, ma il pressing dei rossoblù è intenso e corale e rende molto difficile la circolazione di palla. Borja Valero non trova mai la posizione perché centrale viene controllato da Cigarini, nel tentativo di evitarlo si allarga ma qui finisce spesso nelle grinfie di Barella e Ionita. Il Cagliari spinge, arrivando anche ad essere molto pericolosa con Pavoletti: è bravissimo Handanovic, che nei primi 25 minuti tiene in piedi la squadra rendendosi protagonista di una partita molto attenta, anche se non è mai chiamato a grandissime parate. A questo punto Spalletti capisce che è il caso di cambiare qualcosa e decide di mettersi a specchio con gli avversari: D'Ambrosio resta nei tre dietro mentre Santon e Candreva giocano larghi nella linea dei 5. E' Perisic ad accentrarsi per giocare alle spalle di Icardi. Spalletti sceglie questa soluzione per mettersi in uno contro uno e soffrire meno la pressione degli avversari, soprattutto sulle corse esterne. E' una soluzione che lo premia, perché la prima volta che la squadra mette il naso fuori dalla metà campo passa in vantaggio: il solito Candreva crossa in mezzo, Perisic aggiusta il pallone per Icardi che porta avanti i suoi. E' un gol che fa male al Cagliari, fino a quel momento assoluto padrone della partita. Sul finire della ripresa, arginato il momento di massimo agonismo degli avversari, l'Inter torna al consueto 4-2-3-1, tornando a ritrovare i suoi punti di riferimento per meglio difendere il vantaggio.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa il Cagliari non ha più la forza atletica per mettere in campo la stessa tipologia di pressing, lasciando più spazio agli avversari. I rossoblù però non smettono di giocare, rimanendo sempre nel match e dando la sensazione di poter fare male all'Inter. Spalletti allora toglie Vecino e inserisce Brozovic, con Borja Valero che torna nel due della mediana. Ancora una volta l'allenatore pesca la carta giusta, perché il croato alla prima palla che tocca raddoppia il vantaggio nerazzurro: sbaglia Andreolli, che si fa scappare alle spalle Candreva, che poi è molto bravo a trovare al limite dell'area Brozovic, che calcio molto bene sul primo palo. La partita è ormai sui binari nerazzurri, che cercando di gestire il doppio vantaggio domando un Cagliari che come spirito non esce mai dalla partita. Infatti a 20 minuti dalla fine Pavoletti viene imbeccato da Faragò e segna: colpevole Skriniar questa volta, che si occupa più della diagonale difensiva verso Miranda, non accorgendosi che l'ex attaccante del Napoli è alle sue spalle. Il Cagliari adesso sogna la rimonta, Lopez diventa ancora più offensivo inserendo Farias al posto di Ionita. Proprio il brasiliano ha una buona chance ma calcia troppo debolmente verso la porta di Handanovic. L'Inter in questa fase di partita dimostra grande umiltà, accettando di soffrire nei minuti finali. Non si scompone, cercando di razionalizzare un momento che in altre stagioni sarebbe potuto diventare letale. Invece questa Inter non solo non prende gol ma chiude anche la partita, nuovamente con Icardi che in serate del genere sembra davvero avere una calamita sul piede, dato che dopo una batti-ribatti la palla finisce proprio dalle sue parti, che è bravo a fare il 15° gol in 14 partite. L'Inter così porta a casa 3 punti che, per come si era messa la partita nei minuti iniziali, erano tutt'altro che scontati. Va però elogiata la maturità della squadra, che ha accettato di soffrire ma senza mai perdere il senno, aspettando il momento giusto per vincere la partita. Icardi è ormai una certezza a livello offensivo, anche in trasferta, dove fino a questo momento aveva un po' zoppicato. Spalletti legge alla grande la partita, cambiando in corsa due volte per vincere: fino ad adesso aveva adattato la squadra, ma mai aveva stravolto l'aspetto tattico della squadra. Chievo e poi Juventus per fare il definitivo passo verso una stagione da piani altissimi in classifica.
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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