La prima mezz'ora dell'Inter è da incubo. Maggio da una parte e Zuniga-Lavezzi dall'altra terrorizzano i terzini nerazzurri. A metà campo i centrocampisti di Mazzarri hanno un altro passo rispetto a quelli di Ranieri. Il pressing è mozzafiato. Stankovic, Zanetti e Cambiasso arrancano.
Milito e Forlan non vedono praticamente palla. Sneijder non trova la posizione. Quando si abbassa finisce nella morsa di Gargano e Inler, se si alza riceve solo palle sporche dove Cannavaro può andare facilmente a nozze.
Solo negli ultimi 15' il Napoli tira un pò il fiato concedendo all'Inter di alzare un minimo il baricentro e di controllare un pò meglio la partita.
Non appena trovato l'assetto Ranieri cambia di nuovo tutto, modulo e uomini. La spiegazione è la necessità di coprirsi di più sulle fasce. Ma il risultato dell'inedito 3-5-2 non sono confortanti. Mazzarri accentra Cavani, Lavezzi e Dzemaili e il Napoli torna ad essere devastante sull'asse verticale.
E' proprio il centrocampista svizzero l'uomo in più. Il sostituto di Hamsik rientra e riparte, Stankovic va in crisi sulle sue accelerazioni. Ranieri corre ancora ai ripari, sostituendolo con Poli. Ma è troppo tardi. Il Napoli una volta in vantaggio spreca l'impossibile in contropiede. L'Inter rimane, così, in partita e nel finale con Pazzini potrebbe anche trovare un incredibile pareggio, ma onestamente sarebbe stata troppa grazia.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 27 febbraio 2012 alle 14:10
Autore: Adriano Bacconi
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