Gol e spettacolo come biglietto da visita, ma soprattutto la voglia di dimostrarsi più forti rispetto all'avversario, mandando un segnale anche alle altri rivali nella lotta al vertice. Atalanta-Inter è sfida scudetto, come l'ha definita Inzaghi nella conferenza stampa di vigilia, per questo il tecnico decide di cambiare solo tre undicesimi della formazione titolare vista in Supercoppa contro la Juve: nel consueto 3-5-2 di partenza, davanti ad Handanovic  in difesa c'è D'Ambrosio con Skriniar e Bastoni, mentre De Vrij si accomoda in panchina. A centrocampo, a destra novità Darmian al posto di Dumfries, confermatissimi invece Perisic a sinistra, Barella, Brozovic e Calhanoglu in cabina di regia. In attacco, come preannunciato, Sanchez schierato dall'inizio forma il tandem con Dzeko, che quindi vince il ballottaggio con Lautaro. Diversi indisponibili per Gasperini che opta per il 4-3-2-1, con Pezzella terzino a sinistra e Djimsiti a destra. A centrocampo torna dalla squalifica Freuler, in avanti spazio a Pasalic e Pessina a supporto dell'unica punta Muriel.


Pressing e marcature a uomo asfissianti nei primi minuti da parte dell'Atalanta, che nel nuovo schieramento con la difesa a quattro prova così a bloccare sul nascere le idee di palleggio dell'Inter. Freuler segue come un'ombra Brozovic, De Roon va su Calhanoglu, i due centrali Palomino e Demiral marcano Sanchez e Dzeko, sganciandosi dalla linea difensiva anche quando i due attaccanti si abbassano a fare da sponda nella propria metà campo. Gli stessi D'Ambrosio, Skriniar e Bastoni vengono pressati puntualmente da Pasalic, Muriel e Pessina in fase di inizio della manovra, che di conseguenza viene spesso affidata ai piedi di Handanovic. Solo al 27' la retroguardia dei bergamaschi viene colta in controtempo dopo un pallone riconquistato da Barella su Muriel, Calhanoglu serve in area Sanchez, dimenticato per la prima volta dai centrali orobici, ma sul destro del cileno si supera Musso che compie un intervento prodigioso deviando con la mano destra in corner. L'Inter aumenta i giri del motore in attacco, approfittando di un'Atalanta che rifiata e abbassa il proprio baricentro. Sull'altro fronte però i bergamaschi tornano a rendersi pericolosi in un paio di occasioni con gli inserimenti da dietro dei centrocampisti. Barella, Brozovic e Calhanoglu godono di maggiori libertà e possono provare a dirigere le azioni: al 44' la prima vera uscita del 'jolly' Bastoni, con il cross dalla sinistra diretto sul secondo palo verso Darmian e bloccato senza problemi da Musso.

La trama non cambia nella ripresa: Handanovic, unico uomo a non essere marcato, si reinventa regista nel cercare di innescare dalla propria area la manovra offensiva con i lanci diretti verso Sanchez o Dzeko. I rischi invece aumentano quando l'Inter prova a costruire con i passaggi corti dal basso. Brozovic perde palla sul pressing di Freuler e scatena la prima grossa chance per l'Atalanta, con l'inserimento di Pessina e il miracolo di Handanovic che deviando il tiro del trequartista con il piede tiene a galla la squadra. L'Inter risponde con Dzeko, che sul lancio di Calhanoglu salta la linea dei difensori atalantini e taglia l'area per Darmian, ma in anticipo provvidenziale sull'esterno nerazzurro arriva Pezzella, che premia la mossa difensiva previdente di Gasperini nello schierarlo più basso rispetto alle precedenti gare. Al 67' triplo cambio per Inzaghi: entrano Vidal per Calhanoglu, Dumfries per Darmian e Correa per Sanchez. Sul cross di Barella l'olandese è subito protagonista sfuggendo a Pezzella e fornendo l'assist di testa a Dzeko, che svetta sotto porta non riuscendo a inquadrare però lo specchio. Al 78' la prima sostituzione anche nei bergamaschi: dentro Miranchuk al posto di Pessina. Vidal gioca l'arma del tiro da fuori trovando in risposta i guantoni di Musso, sull'altro fronte Pasalic surclassando di testa Dumfries e Muriel in contropiede vanno vicinissimi al vantaggio atalantino. Nell'Inter arriva il momento di Lautaro e De Vrij, fuori Dzeko e Bastoni, pochi minuti dopo Gasperini si gioca prima la carta Piccoli richiamando in panchina Muriel, poi inserisce Zappacosta per Pasalic. Inutili gli ultimi assalti dell'Inter (si fa vivo in avanti anche D'Ambrosio che però manda sull'esterno della rete), dopo i 4' di recupero l'arbitro Massa decreta la fine di un match intenso e spettacolare con i portieri e le difese protagonisti. L'Inter ha mantenuto più il possesso (64% contro 36%), ma ha subito più occasioni gol: 6 i tiri nello specchio della squadra di Gasperini contro i 3 di quella di Inzaghi, 11 a 11 il bilancio delle conclusioni complessive. Numeri che testimoniano l'equilibrio fra le due squadre in campo.
Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 17 gennaio 2022 alle 11:10
Autore: Daniele Alfieri
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