Un’Inter con il piglio giusto ha avuto la meglio su un Cagliari molto coperto nella prima fase di gioco, molto basso a protezione della sua area di rigore. Ranieri, nella ripresa, ha azzeccato il cambio Alvarez-Zarate: Ricky ha cambiato il volto alla gara, ispirando la manovra offensiva e rifinendo col passaggio finale, proprio quello che è mancato nel primo tempo. A ciò però ha fatto da contraltare un atteggiamento difensivo, specie quello degli ultimi venti minuti. La squadra si è abbassata e ha sofferto la pressione cagliaritana.

Nel primo tempo l'Inter ha tenuto alta la pressione, tenendo il Cagliari sulla difensiva. Gli uomini di Ballardini si sono chiusi a riccio, concedendo pochissimo ai nerazzurri, pericolosi soltanto con due botte secche da fuori di Pazzini e Zarate, sulle quali Agazzi si è superato, toccando quel tanto che bastava e mandando la palla sulla traversa. L’Inter però non è riuscita a cambiare passo, accelerando in maniera definitiva. Solo Mauro Zarate e capitan Zanetti hanno cercato dare il ‘la’ alla manovra offensiva, manovra che mancava di ritmo e di quelle folate improvvise che spaccano la partita. In fase di impostazione, la squadra è apparsa lenta, il che ha consentito agli isolani di schierarsi meglio dietro la linea del pallone. Solo le azioni personali degli uomini prima citati, abili a saltare l’avversario, hanno portato pericoli alla difesa rossoblù.

Nella ripresa Ranieri ha sostituito proprio Zarate, l’uomo più pericoloso del primo tempo, con Ricardo Alvarez, giocatore meno portato al cambio di passo ma molto più predisposto all’impostazione del gioco. E’ stato lui l’uomo della riscossa. Dai suoi piedi è nato il gol di Thiago Motta e soprattutto quello di Coutinho. L’argentino, posizionato a destra in una sorta di 4-3-3, con il baby brasiliano sulla sinistra, ha ispirato la manovra e ripiegato in fase di non possesso palla. Da un pallone recuperato in mediana dall’ex Velez è nato il raddoppio nerazzurro, grazie a un suo cambio di gioco di pregevole fattura. Alvarez ha dato all’Inter meno rapidità ma sicuramente più soluzioni a livello offensivo e in fase di costruzione.

Dopo il 2-0, Ranieri ha però dato un input errato alla squadra, facendole arretrare il raggio d’azione con i cambi Obi per Coutinho e Faraoni per Jonathan, passando a un 4-5-1 molto basso e concedendo il fianco al Cagliari. Ballardini ha provato di tutto inserendo le punte che aveva in panchina, ovvero Ibarbo per Ekdal e Rui Sampaio per Biondini, dopo aver messo dentro, a inizio ripresa, Larrivey per Nenè. L’Inter ha sofferto un po’, subendo il gol dell’argentino ex Velez solo nel finale, quando gli ospiti erano troppo stanchi e avevano poco tempo a disposizione per recuperare.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 19 novembre 2011 alle 22:20
Autore: Alberto Casavecchia
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