Dura e amara l'analisi di Marco Van Basten sul momento attuale del calcio italiano. Ecco qualche passaggio della sua intervista alla Gazzetta dello Sport.

Parliamo dei favolosi anni 80 e 90, quelli del suo Milan che non c’è più.
"Cambiato proprio tanto e mi dispiace. Il mio Milan era italiano, Berlusconi, noi tre olandesi e un gruppo fortissimo. Ora il proprietario è cinese, non lo conosco neanche. E la squadra non è quella di trent’anni fa. Purtroppo il livello si è abbassato tantissimo e c’è il rischio di restare fuori dalle coppe. Mi fa male, come pensare che noi e l’Inter eravamo il Real e l’Atletico di oggi".

Milano come Madrid?
"Sì, noi dominavamo e vincevamo la Champions, loro facevano belle cose in Coppa Uefa. Finito, metafora della crisi del calcio italiano".

Ha una spiegazione?
"Altri hanno più soldi e più organizzazione, semplice. Dai miei tempi in Italia sono successe tante cose e non positive".

Anche la Nazionale è fuori dal Mondiale dopo 60 anni.
"Mi è sembrata proprio scarsa scarsa, come la mia Olanda. Solo che voi avete vinto 4 Mondiali, siete come Brasile e Germania, il calcio è una religione: fa più male a voi che a noi".

Non c’è luce alla fine del tunnel?
"Non so se ci sono giovani che cambieranno la situazione, ma ultimamente vedo che vi mancano quei 3-4 grandi che avete sempre avuto. Oggi c’è Buffon, sì, ma è un portiere. E se anche aveste un super difensore, vi servirebbero centrocampisti e attaccanti, quelli che danno qualità, fanno girare la squadra, segnano. Non ci sono più. Anche nell’Olanda, eh...".

Ha visto il playoff con la Svezia?
"Sì, che pena, non conosco Ventura e quindi non posso giudicare. Però in campo c’erano davvero poche idee".

Niente top player in un’epoca in cui i nostri allenatori, da Ancelotti ad Allegri, da Sarri a Ranieri, sono apprezzati nel mondo?
"Sì, sono top, ma anche loro hanno bisogno di giocatori sennò il lavoro serve a poco. Senza fuoriclasse un tecnico è disarmato".

L’unica che si fa strada regolarmente negli ultimi anni è la Juve.
"Questa Juve è il mio Milan: organizzata, forte e in continua crescita, investe e resta ad alto livello. Però c’è una differenza non da poco: il Milan dominava l’Europa e il mondo e quel ruolo è del Real. La Juve fa parte dell’élite, ma vince solo in Italia".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 20 giugno 2018 alle 12:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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