Mario Kempes, colui che decise il Mondiale 1978 in favore dell'Argentina, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del momento difficile per la Seleccion.

In quel Mondiale la politica fu molto presente: lei e i suoi compagni non sapevate nulla di ciò che accadeva in quei giorni in Argentina?
"Da due anni io stavo in Spagna. Sono arrivato all’ultimo momento nel ritiro della Seleccion. Eravamo blindati, non sapevamo niente. Noi, quella coppa, la vincemmo sul campo. Sul campo e basta. La politica, i generali e tutto il resto non c’entrano nulla".

È ancora arrabbiato?
"Oggi un po’ meno di 40 anni fa. Però non ho mai sopportato che si dicesse che c’erano state pressioni politiche per farci vincere il Mondiale, che quel titolo era una medaglia per la dittatura. Noi facevamo i calciatori, io facevo il calciatore, giocavo per me, per i miei compagni e per i nostri tifosi. Altro non so".

E della contestata vittoria per 6-0 sul Perù, che vi spedì in finale, che cosa dice?
"Che eravamo nettamente superiori al Perù, lo avevamo già battuto qualche mese prima. Se avessimo dovuto segnare 8 gol, quel giorno avremmo fatto 8 gol. Lo so che i brasiliani, che volevano andare in finale al nostro posto, hanno montato polemiche su polemiche, ma la verità è che quella partita la vincemmo senza aiuti".

Facciamo un salto in avanti di 40 anni: come vede la Seleccion oggi?
"Male contro l’Islanda. Molto male. E adesso c’è la Croazia ed è già decisiva".

Qual è il problema, secondo lei?
"L’Argentina ha soltanto un Piano A, le mancano il Piano B e il Piano C. Il Piano A consiste nel dare la palla a Messi, chiudere gli occhi e sperare. Ma, dico io, se Messi ha il raffreddore, serve una soluzione differente, altrimenti come si può vincere?".

C’è chi pensa che questa Seleccion non sia forte come quelle del passato.
"Tutti giocano all’estero, tutti hanno esperienza, tutti hanno tecnica e qualità fisiche".

Allora la colpa è del c.t. Sampaoli?
"Non credo. Hanno cambiato tanti allenatori negli ultimi anni, eppure i risultati sono sempre stati deludenti. Dunque, va corretto qualcosa nel meccanismo della squadra. È il gruppo dei giocatori che, evidentemente, non funziona".

Ha appena detto che sono forti, che hanno esperienza, tecnica...
"Presi uno per uno hanno queste qualità, ma assieme non sono una squadra. Io vedo tanti “amici di Messi”, ma non vedo tanti “compagni di Messi”. Questa è la differenza. Per esempio: qualcuno mi può spiegare perché Icardi non è stato convocato?".

Forse perché non è amico di Messi?
"Io non lo so. Ma se non è stato chiamato per questioni extracalcistiche è una cosa che mi dà molto fastidio. A quest’Argentina Icardi faceva comodo".

VIDEO - SAMPDORIA-INTER, ICARDI CALA IL POKER E FA IMPAZZIRE TRAMONTANA

Sezione: Rassegna / Data: Gio 21 giugno 2018 alle 12:35 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print