"Questo gruppo gioca insieme da 8-10 anni, sembrava sempre mancare qualcosina: una volta era la concentrazione, un’altra la tattica, una terza i cambi. Stavolta c’è tutto: perché Dalic è bravo e perché abbiamo un grande carattere. Quante volte lo abbiamo mostrato in questo torneo? Il mito del 1998 va in soffitta, ormai li abbiamo superati. Hanno fatto la storia, e ora ci sono vicini. Suker, il presidente, Boban, Prosinecki: credo che siano più orgogliosi che invidiosi. O almeno così dicono". Parla così Milan Badelj, intervistato dalla Gazzetta dello Sport per analizzare il cammino della Croazia ai Mondiali di Russia.

Ricorda quel Francia-Croazia di vent’anni fa?
"Poco, avevo 9 anni. Erano altri tempi, la guerra era un ricordo vicino e c’era un contesto più patriottico: tutto il Paese era unito perché aveva vissuto una tragedia indescrivibile. Quello di oggi è un successo sportivo puro".

Perisic, Mandzukic: semifinale molto italiana. Ora arriva anche Ronaldo. Si può parlare di riscatto della Serie A?
"Già da qualche anno la A è in crescita, per me. Ora ci sarà uno dei più grandi di sempre: una cosa straordinaria, stupenda, alza il livello di tutti. E la Juve, che vince da 7 anni, può fare ancora di più".

Quanto è stato importante il cambio di ruolo di Brozovic?
"Brozo è il numero 1, può fare il vertice basso, il mediano o anche l’esterno. Ha dei polmoni incredibili, per lui 120 minuti non sono niente. Da solo davanti alla difesa con noi non aveva mai giocato. Ma è intelligente, può fare tutto".

E poi c’è Perisic. Trascinatore, quando si accende.
"Ivan è un fenomeno che può cambiare la partita da solo. E lo ha fatto. Devi solo aspettarlo: nel corso dei 90’ prima o poi fa la differenza".

VIDEO - RITO DI INIZIAZIONE PER LAUTARO: IL "TORO" CANTA IN RITIRO

Sezione: Rassegna / Data: Ven 13 luglio 2018 alle 11:25 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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