Mancini pensa all'Inter col 4-2-3-1? Alberto Zaccheroni, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, analizza dal punto di vista tattico la situazione in casa nerazzurra. "Mancini ha a disposizione gli uomini giusti per il 4-2-3-1. Gli esterni alti ci sono. Uno è Perisic. L’altro Biabiany, perfetto perché ha velocità ma anche capacità difensive. Non dimentichiamoci che a Parma ha fatto pure il terzino".

Vede più lui di Ljajic? 
"Il serbo è più trequartista, ma se si ambienterà e troverà quella continuità che in carriera gli è sempre mancata non avrà problemi ad agire pure da esterno. Vedo più lui di Guarin, che può adattarsi a destra, ma è un centrocampista atipico, il più bravo ad attaccare se parte da lontano. Mentre per me Palacio e Jovetic sono delle seconde punte".

In effetti con Jovetic in campo Perisic fa il trequartista... 
"Jovetic non può fare l’esterno, tanto meno nel 4-3-3. Può dialogare centralmente con il centravanti, ma anche fare a sua volta la prima punta".

Con il 4-2-3-1 l’Inter nel 2010 vinse il Triplete, ma grazie al sacrificio di Eto’o e Pandev. 
"Che però accettarono quel duro compito nel ritorno degli ottavi di Champions, in casa del Chelsea. Lì arrivò la svolta e tutti si convinsero che quella poteva essere la strada giusta. Ma se Mourinho avesse chiesto a Eto’o di fare il terzino non nella partita della vita, ma in campionato contro una piccola, il camerunese lo mandava a quel paese...".

Nel 4-2-3-1 di Mancini, chi vedrebbe a centrocampo? 
"Melo e Medel formerebbero un muro, ma vedo di più uno dei due con Kondogbia. Con quelle leve lunghe, il francese ha bisogno di campo davanti a sé. Adesso fatica, andrebbe visto in allenamento per capire come ragiona".

Sezione: News / Data: Gio 08 ottobre 2015 alle 11:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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