Oggi è il presidente della Cremonese, ma Gigi Simoni non dimentica il passato in nerazzurro e a poche ore dal derby di Milano, intervistato da calciomercatonews.com, dice la sua sulla gara di questa sera.

Derby di Milano: quale il pronostico di Gigi Simoni?
“É una cosa un po’ difficile da dire, la mia speranza è che vinca l’Inter, sono legato più a loro che al Milan. Penso che sia anche più probabile, vedendo giocare le squadre la sensazione è che il Milan faccia molta fatica a giocare: fa fatica anche l’Inter, ma ha valori individuali maggiori, a mio parere, ed è più “squadra”. Il Milan sta sfruttando Menèz al massimo, mentre l’Inter è una squadra dove, a parte Icardi, i gol sono suddivisi bene, e a me sembra individualmente più completa”.

Mancini ed Inzaghi: in comune hanno una carriera sul campo. Chi vede meglio?
“Mancini ed Inzaghi sono due bravi allenatori, ma hanno poca esperienza. L’Inter con Mancini ha fatto un gran colpo, mi aspettavo però che fosse più decisivo positivamente, e c’è da pensare che sono i giocatori che determinano la forza di una squadra, non gli allenatori: Mancini è una garanzia. Inzaghi, invece, ha allenato Berretti, Allievi e la Primavera: prendere in mano una squadra come il Milan, difficile da guidare perché non è una squadra costruita, con poca esperienza, incide negativamente sul lavoro. L’esperienza fatta con i ragazzi è diversa da quella di una squadra normale. Per guidare le squadre di Milano piuttosto che la Juventus, laRoma o il Napoli, è necessaria esperienza maggiore”.

Ci sono ricordi speciali legati ai suoi derby milanesi?
“Ricordo benissimo la partita che vinsi 3-0 (doppietta di Simeone e gol di Ronaldo) rispetto alla sconfitta subita in Coppa Italia: la mia era una squadra diversa, aveva un’anima. Era una squadra che giocava insieme: avevamo giocatori come Ronaldo, Baggio, Djorkaeff poi avevamo difensori come Colonnese e Bergomi, e Pagliuca. Eravamo una squadra vera sotto l’aspetto umano. L’Inter è il posto dove ho lavorato meglio: ho lavorato per un anno e mezzo senza avere problemi con una squadra di 27 giocatori: ho faticato meno all’Inter che all’Empoli,questo perché non ho mai avuto un problema nella gestione di un gruppo”.

In chi si rivede oggi?
“Ho avuto tanti giocatori che ora allenano: io, personalmente, ho avuto maestri come Herrera, Rocco e Fabbri, ed ognuno mi ha lasciato qualcosa. Sono andato avanti come pensavo io, ma ho tratto da tutti qualcosa, senza copiare nessuno“.

Sezione: News / Data: Dom 19 aprile 2015 alle 18:53
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
vedi letture
Print