Nel consiglio direttivo della Lega Pro tenutosi ieri, il presidente Gravina e il commissario federale Fabbricini son tornati a trattare la questione seconde squadre. Secondo quanto risulta a La Gazzetta dello Sport, tuttavia, l'ipotesi di una introduzione delle stesse è stata rimandata alla stagione 2019/20. Secondo la Lega Pro, infatti, le tempistiche sono troppo ristrette per affrontare con buon successo entro l'inizio della prossima stagione una serie di problemi da risolvere prima di attuare una simile riforma. Occorre ad esempio pensare a un riconoscimento in danaro per le squadre di C, spesso non in buona salute economica, che andrebbero a perdere anche i premi di valorizzazione per i giovani in prestito, dato che questi sarebbero appunto assorbiti dalle seconde squadre; un blocco dei ripescaggi per inserire queste compagini avrebbe poi generato un numero monstre di ricorsi.

Mancherebbe, poi, il tempo per adeguare alla normativa corrente status e tesseramento delle squadre B e, infine, il tutto andrebbe integrato in una più ampia riforma dei campionati, almeno secondo il parere della Lega Pro. Per questa ragione, appunto, Fabbricini e Gravina hanno scelto di proseguire i discorsi in merito a questa innovazione fino al 2019. Come confermato anche da una nota della Lega pro, però, resta ferma la volontà di introdurre le seconde squadre. Ecco, al riguardo, le parole della nota: "Si è tenuto altresì un positivo confronto circa le modalità ed i tempi per affrontare la discussione positiva ha riguardato il tema del format dei campionati di Lega Pro, dei ripescaggi e sulla introduzione o meno delle seconde squadre”.

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Sezione: News / Data: Mar 20 marzo 2018 alle 22:30 / Fonte: La Gazzetta dello Sport, Calcio e Finanza
Autore: Antonello Mastronardi / Twitter: @f_antomas
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