Intervistato da TuttosportSergio Scariolo, il Ct che ha guidato la Spagna all'oro agli Europei di basket e interista doc, ha parlato di calcio e della sua fede nerazzurra. "E' un bel momento, anche perché è un po' inaspettato: l'odierna Inter non è la squadra più talentuosa del campionato e si è completata a stagione iniziata, per questo non credevo che sarebbe arrivata in alto così presto. Qui emerge il ruolo di Mancini, importantissimo, anzi decisivo. Ma non servono le mie parole per riconoscerlo".  
 
Associa l'Inter a qualche squadra di basket del passato? 
"I Detroit Pistons di fine anni '80, quelli dei Bad Boys, oppure la prima Milano di Dan Peterson, la cosiddetta Banda Bassotti. Squadre toste, magari non erano le più ricche di qualità, ma vincevano. E comunque anche impegno, compattezza e abnegazione sono talenti utili per una squadra".  
 
Se dovesse identificare il volto simbolo della squadra di Mancini, chi indicherebbe? 
"Il triangolo centrale è quello formato da Handanovic, Murillo e Miranda, giocatori che si stanno consacrando e che forniscono garanzie. Non a caso l'unico passaggio a vuoto, contro la Fiorentina, è coinciso con una serata non impeccabile di Handanovic, con l'espulsione di Miranda e l'assenza di Murillo. Non vedo un giocatore imprescindibile, e questo è un ulteriore punto a favore di questo gruppo".  
 
La sfilza di vittorie per 1-0 ha però sollevato qualche critica.  
"Non giochiamo come il Barcellona, ma ci sono più modi utili per raggiungere il risultato. Quanti si ergono a giudici della qualità del lavoro e del valore dei risultati altrui, pur da un pulpito qualificato, mi lasciano freddo e scettico. Per un tecnico, i veri riferimenti sono la proprietà che investe, e i tifosi che a loro volta contribuiscono a livello economico. E non credo che oggi proprietà e tifosi siano scontenti, vedendo una squadra così unita e compatta...".  
 
Quindi promuove anche la gestione-Thohir? 
"Mi piacciono parecchie idee, a cominciare dalla fase di modernizzazione vissuta dal club, verso quei modelli anglosassoni o americani che sono i punti di riferimento a livello mondiale per le organizzazioni sportive. Apprezzo la fiducia nel tecnico e la voglia di assecondarlo, poi la chiarezza dei ruoli, senza interferenze, è un'altra chiave, e ci sono operatori come Ausilio che lavorano nel modo giusto".  
 
Quanto conterà la sfida al vertice contro il Napoli? 
"Non la vedo come una sfida decisiva, perché escludere Roma e Juventus dai discorsi scudetto sarebbe un errore. Napoli, Roma e Juve hanno organici di qualità superiore rispetto all'Inter, l'attacco del Napoli, per esempio, è davvero pericoloso. Diciamo che lunedì vedremo una partita tra due squadre che meritatamente sono al vertice della classifica".  
 

 

 
 

Sezione: News / Data: Gio 26 novembre 2015 alle 11:08 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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