Accurata disamina del momento d'oro dell'Inter fatta da Arrigo Sacchi sulle pagine della Gazzetta dello Sport. L'ex Ct azzurro spiega: "L’Inter di Mancini vince cinque partite consecutive e si apre un dibattito raro per il nostro Paese: di solito si è sempre apprezzata la vittoria a prescindere dal merito e dalla bellezza. Questo significa che sta migliorando la nostra cultura sportiva o è invidia per questa straordinaria serie di vittorie? Il tempo, come sempre, ce lo dirà. Oggi si parla e si scrive di poco spettacolo, di squadre utilitaristiche e ciniche, ma non si è sempre detto che conta solo la vittoria? E allora che cosa chiedete ai nerazzurri? Roberto si difende dicendo che non vede squadre che nel campionato stiano divertendo ed emozionando, aggiunge che ha cambiato molti giocatori ed occorre tempo per migliorare sincronismi ed acquisire tempistiche di gioco: il bel gioco verrà".

Secondo Sacchi, in realtà, qualche squadra che gioca discretamente c'è anche in Italia, seppur distante anni luce degli standard quasi perfetti di qualche big europea. Viene evidenziato l'armonia di Sassuolo, Torino ed Empoli. "L’Inter veniva indicata come la quarta o quinta forza del campionato mentre oggi è in vetta e tutti la temono - rammenta Sacchi -. Oggi sicuramente nello spartito la squadra c’è, a conferma anche delle capacità e personalità eccezionali del tecnico. Questi ha scelto non solo giocatori validi tecnicamente ma anche affidabili dal punto di vista del carattere. Fin qui il lavoro è stato di alto livello, le vittorie non arrivano mai per caso, anche se oggi sono basate più su esperienza, forza fisica e qualità tecniche individuali e del tecnico. Mancini sembra avere risolto il problema della difesa composta ora da giocatori attenti e molto forti fisicamente, però anche qui si difende più individualmente che di reparto. Questo è un male comune ed è un retaggio della vecchia marcatura a uomo, il riferimento principale non può essere l’avversario deve essere il pallone poi il compagno e solo dopo l’avversario. Fra i tanti meriti del tecnico c’è la collocazione di Guarin e la capacità di scegliere durante la partita. Se Roberto riuscirà a migliorare l’organizzazione di squadra e dare un gioco sempre più armonioso credo che per le altre sarà assai difficile, viste anche le false partenze delle grandi favorite Juventus e Roma". 

Sezione: News / Data: Ven 25 settembre 2015 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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