Chef Davide Oldani, interista doc, ha parlato della sua squadra del cuore in un'intervista a Tuttosport. "Per me è stata una piacevole sorpresa, sia dal punto di vista del gioco che da quello dei risultati. E dico buono e non ottimo perché siamo solo all'inizio".  
 
Eppure dopo la sconfitta contro la Fiorentina e il pareggio con la Samp sono già arrivate le prime critiche a Mancini.  
"Il Mancio, secondo me, non si discute. Io lo definirei un 'ragazzo adulto'. Ha questa vena un po' capricciosa, da ragazzo, ma il suo carattere mi piace un sacco, perché è sempre scontento, un po' come lo sono io, perché cerca risultati sempre più importanti. In questo mi rivedo in lui e nel suo modo di fare: è un atteggiamento da vincente". 
 
Nel suo lavoro la creatività gioca un ruolo importante. In quest'Inter, invece, sembra che a centrocampo sia stata sacrificata a favore dei muscoli. Condivide il dispiacere di chi avrebbe voluto tenere Kovacic e Hernanes? 
"No, fino a oggi i risultati stanno arrivando. Certo, Hernanes è una persona che stimo come amico e come calciatore, avrebbe fatto comodo poterlo tenere, ma la gestione economica di un'azienda spetta ai proprietari (Moratti prima e Thohir ora, sono persone che mi piacciono molto) e io rispetto le loro scelte, anche quando vanno contro il cuore". 
 
Nel centrocampo dell'Inter, invece, si è imposto un altro brasiliano, ex-Juve, del tutto diverso: Felipe Melo. Le è piaciuto l'impatto del giocatore in nerazzurro? 
"Riesumato dalle capacità di Mancini, anche lui mi ha stupito piacevolmente. Si è messo anche a ragionare in mezzo al campo, al contrario di quello che faceva quando era alla Juve. È stata una scelta rischiosa, vedremo tra un paio di mesi se l'Inter ha avuto ragione puntando su di lui. Dovessi paragonarlo a una spezia, direi che è un peperoncino, che invecchiando ha aggiunto la dolcezza al suo gusto piccante e nel centrocampo dell'Inter può essere di buon auspicio".  
 
E sulla vicenda Jovetic, che idea si è fatto? 
"È il dazio da pagare quando hai un campione in squadra, succede a tutti quelli che hanno i nazionali".  
 
Questa Juve rinnovata fa meno paura della Juventus dell'anno scorso? 
"Assolutamente no. La Juve è una squadra vera, dentro è fuori dal campo, un gruppo di uomini che lottano per raggiungere degli obiettivi".  
 
C'è un Inter-Juventus al quale è più legato? 
"Inter-Juventus 4-0 con 3 gol di Altobelli e uno di Muraro (stagione 1979/80, ndr). Quella domenica a San Siro si pensava che perdessimo, invece vincere così? È una cosa che mi è rimasta nel cuore".
 

 
 

Sezione: News / Data: Sab 10 ottobre 2015 alle 01:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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