Intervistato da Uefa.com, Sandro Mazzola rivive le emozioni della stagione 1963-1964, quando la Grande Inter di Helenio Herrera conquistò la sua prima Coppa dei Campioni ponendo fine al mito del Real Madrid di Alfredo Di Stefano: "Loro erano la squadra che vinceva sempre, quando mi trovai nel sottopassaggio del Prater vidi Di Stefano, che per me era alto due metri: era il dio del calcio, quello che ammiravo sempre. Mi ricordo che quando ho fatto il primo gol per me la partita era finita: feci due capriole, continuai a correre, al punto che Luis Suarez mi redarguì dicendomi: 'Tu esulti e questi ci fanno tre pappine e ci mandano a casa, vieni via'... A fine partita volevo farmi dare la maglia da Di Stefano, ma mi venne incontro Ferenc Puskas che mi disse in spagnolo: 'Ragazzo, ho giocato contro tuo padre e tu sei degno di lui: tieni la camiseta'. E' la maglia più importante che ho".

Quella di Vienna resta per Mazzola l'impresa più grande della sua carriera: "Era una gioia indicibile; Armando Picchi, grande capitano, ogni tanto dava la coppa a qualcuno che la alzava. Non ci sembrava vero, quando siamo rientrati in albergo non riuscivamo a dormire, abbiamo parlato tutta la notte e ci siamo resi conto di aver vinto la Coppa. Allora la sentivi di più, e poi avevo vinto contro il Real, la squadra dei miei sogni, facendo due gol e un assist. Quella rimane la cosa più importante". 

Sezione: News / Data: Mer 27 maggio 2015 alle 23:19
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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