"Qui c’è un problema di fondo che va oltre Keita e riguarda l’intero movimento, in Italia come in Europa". Tuoni e fulmini nelle parole di Claudio Lotito, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il numero uno laziale non le manda a dire.

Allude al cosiddetto strapotere dei procuratori?
"Non strapotere, abuso di potere. Questi signori tra l’altro, non essendo tesserati, non sono neppure assoggettabili alla giustizia sportiva. C’è uno studio che valuta in 800 milioni le spese sostenute ogni anno in tutta Europa per le commissioni dei procuratori. Sono soldi che escono dal sistema e non vengono reinvestiti. In Italia ci sono società che mettono a bilancio 50-60 milioni l’anno per le commissioni. Sono soldi che perdiamo. Nell’ultimo accordo collettivo abbiamo inserito una norma, non coercitiva, che indica al 3% delle compravendite l’importo delle commissioni. Ma viene disattesa. Urge una profonda riforma".

Veniamo a Keita.
"Per prima cosa non è vero che al giocatore non è stato proposto il rinnovo. Con il suo agente Calenda ci siamo incontrati due volte nei miei uffici di Villa San Sebastiano. C’era anche il fratello di Keita, non so a quale titolo peraltro. Al giocatore abbiamo proposto lo stesso ingaggio di Klose (oltre 2 milioni, ndr), il calciatore più pagato sotto la mia gestione. La risposta è stata che il ragazzo voleva andar via dalla Lazio".

Così avete provato a cederlo. Ma il suo agente sostiene che non ci siano state offerte.
"Ce ne sono state tre ufficiali, tutte documentabili. Il Milan ci avrebbe dato 35 milioni, il West Ham 32, il Napoli 30. Keita e il suo procuratore hanno risposto che non interessava nessuna delle tre, che la destinazione gradita era la Juve. Il giocatore me lo ha ribadito ad Auronzo di Cadore".

Solo che la Juve ha offerto una cifra inferiore.
"La società bianconera ritiene congrua la somma di 15 milioni, io però non posso cedere un giocatore alla metà dell’offerta più bassa tra quelle ricevute".

Calenda sostiene che non si può pretendere una cifra da top player per un giocatore che non ha uno stipendio tale ed è in scadenza tra un anno.
"Ma lo stipendio da top player, quello di Klose, l’avevamo proposto. E’ lui che l’ha rifiutato. In quanto al prezzo. Ma se ho ricevuto delle offerte da 30 milioni in su perché devo cederlo alla metà? Mi si dice che è in scadenza di contratto e che rischio di perderlo a zero se non accetto? E io dico che questa manovra configura il reato di estorsione".

Ma se dopo il 31 agosto dovesse restare alla Lazio cosa succederà? Giocherà lo stesso anche se a quel punto sarà certo che andrà via a parametro zero?
"Deciderà Inzaghi se utilizzarlo o meno. In quanto al parametro zero pazienza. E’ più importante il rispetto delle regole".

Sezione: News / Data: Sab 19 agosto 2017 alle 11:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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