Durante la puntata de 'Le Iene Show' in onda domani sera, andrà in onda anche un servizio dedicato al vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti, realizzato con tanto di intervista di Gaetano Pecoraro a Remedios de Escalada, un quartiere situato nelle periferie di Buenos Aires, dove l’ex calciatore nerazzurro e la moglie sono cresciuti. Le aree limitrofe della capitale argentina vengono chiamate las villas, delle vere e proprie favelas in cui la gente vive in condizioni precarie e la criminalità è all’ordine del giorno. Si tratta di quartieri abbandonati a loro stessi, dove non ci sono scuole o strutture che possano aiutare le famiglie in difficoltà. Molti bambini non possono crescere con i genitori, perché sono in carcere o sono morti, quindi, per andare avanti decidono di spacciare o rubare. Così nel 2001 Zanetti, insieme a sua moglie Paula, ha creato la Fondazione Pupi, un luogo che è diventato un vero e proprio centro di accoglienza per i più bisognosi, che provvede alla loro istruzione, fornisce loro del cibo e garantisce un’alternativa valida alla vita di strada.

Qui i bambini possono frequentare la scuola, i ragazzi più grandi, invece, possono andare al cinema o in biblioteca e utilizzare la sala computer. Educatori professionisti, inoltre, organizzano diverse attività suddivise in base all’età, dai giochi per i più piccoli agli sport come il nuoto e il calcio per i più grandi. Anche ai genitori che non hanno finito le elementari o le medie viene data la possibilità di ottenere un titolo di studio.

“Qui ho aperto la mia fondazione perché, conoscendo bene la realtà di questo quartiere, ho visto tante situazioni drammatiche, difficili - racconta ai microfoni della Iena il campione argentino -. Volevamo regalare a questi bambini un futuro migliore. Ho perso tanti amici, purtroppo, per la delinquenza, per la droga. Con gli assistenti sociali entriamo nelle favelas e vediamo i casi ad alto rischio - continua Zanetti -. Il lunedì, quando i bambini vengono da noi, ci raccontano tutto quello che è successo nel weekend, raccontano di sparatorie o magari che hanno derubato qualcuno… Siamo una specie di frontiera. Ci conoscono, sanno quello che facciamo e qual è il nostro compito qui. La cosa più bella è che questi bambini negli ultimi cinque anni hanno avuto delle pagelle impressionanti. Questo per noi è un orgoglio perché puntiamo tantissimo sull’educazione e speriamo che l’Argentina in futuro possa cambiare. Loro sono il futuro”.

Sezione: News / Data: Lun 19 dicembre 2016 alle 17:27
Autore: Redazione FcInterNews.it
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