Da piccolo cosa sognava Stevan Jovetic? Il calcio, ovviamente. Ma l'infanzia in Montenegro non è stata semplice per il nuovo numero 10 nerazzurro e lo racconta lui stesso alla Gazzetta dello Sport. "Avevo più o meno una decina di anni e giocavamo per strada a Podgoriça. Poi, ogni giorno e a un certo punto, partiva la sirena: non era il fischio dell’arbitro no, era il segnale dei bombardamenti in corso in Montenegro e anche nella mia città. E allora via, di corsa: ci chiudevamo dentro casa, tutti raccolti e pregavamo. Che le bombe – che poi erano quelle della Nato – non ci prendessero, che non facessero gol. Quando cresci in una situazione del genere hai meno paura delle cose, di ogni cosa". 

Sezione: News / Data: Ven 28 agosto 2015 alle 19:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print