'Mancini ha diritto ad avere risposte'. Questo il titolo del commento sulla Gazzetta dello Sport con cui il giornalista Luigi Garlando ha riassunto il suo punto di vista sulla vicenda più calda dell'estate: il futuro del tecnico dell'Inter Ecco le sue considerazioni: "Dove sono i signori di Suning, spariti platealmente dopo l’acquisto? Cosa vogliono? Quando arrivano? Mancio l’altro giorno ha parlato con Thohir, cioè con il socio di minoranza che, essendo in uscita, non nutre una morbosa voglia di investire. Infatti hanno ragionato quasi solo di fair play finanziario. Anche se la propaganda assicura che i migliori resteranno e Icardi non si tocca «neppure per 100 milioni», il tecnico sa che se la somma non arriva da Murillo-Brozovic, non c’è alternativa al sacrificio di Maurito. Qualcuno dovrà dirlo. Bisogna rientrare di 40-50 milioni? Ok, pensa Mancio: mettiamoci a tavolino e lavoriamo di cervello, come l’estate scorsa con Ausilio e Fassone, cacciato inopportunamente, e troviamo il modo di rifinire il progetto tecnico con buone idee, gli uomini giusti e poco sperpero. Si poteva triangolare con Suning o lavorare di plusvalenze. Ma nessuno ha chiamato a tavolino il mister, nessuno lo ha coinvolto, gli hanno proposto quasi solo nomi legati ad agenti vicini ai cinesi. Come può una nuova proprietà che ha investito tanto delegare tutto al vecchio management e non vigilare da vicino? Più di Yaya negato, di Candreva che tarda, del contratto in scadenza, è questo vuoto assordante che sente attorno la vera croce sulle spalle del Mancio. Qual è il progetto Inter? Altra domanda che Mancini fa rimbombare tra i grattacieli di Manhattan. Suning? «So minga», «Non so», rispondono i nerazzurri di Milano. Un anno e mezzo fa ha accettato la proposta di Thohir per un piano triennale di lavoro. Con un contratto in scadenza e una nuova proprietà gli sembrava naturale ricalibrare l’impegno nel futuro. Silenzio. Ok, allora parliamo degli uomini che possono raffinare il progetto Inter di queste due stagioni. Silenzio. Quando verranno fatte le dolorose cessioni necessarie? Dura rimpiazzarle se cadranno a ridosso del 31 agosto. E’ già tardi ora. Roberto Mancini, nel cuore della Grande Mela, aspetta un cinese che venga a dargli finalmente tutte queste risposte. Il tecnico può aver commesso errori, può avere il suo carattere spigoloso, un orgoglio ispido, ma queste risposte gli sono dovute. In alternativa, un’onesta comunicazione di sfiducia. A ieri, Mancini non sapeva ancora se e quando avrebbe visto qualcuno di Suning a New York. A molti questo silenzio e questo isolamento paiono già una condanna. Non è detto. Roberto vive con passione il suo mestiere. Pingue stipendio a parte, non vuole sprecare un anno e mezzo di magistero alla Pinetina, anche perché convinto (senza ammetterlo) che con un Candreva e un mercato sostenibile potrebbe giocarsela con tutti alle spalle della Juve. Gli basterebbe tornare a sentirsi al centro del disegno e vedersi circondato da gente entusiasta e innamorata della causa. Basterebbe che a 32 anni dalla prima Mela, un cinese gli parlasse negli occhi e gli facesse sentire la fiducia che Bearzot trasmise a Pablito Rossi". 

Sezione: News / Data: Mar 26 luglio 2016 alle 15:04
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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