"Insegnano i cinesi: «Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito»". Inizia con un adagio cinese il commento di Luigi Garlando che trova spazio sulla Gazzetta dello Sport. "Infatti - si continua a leggere - gli innamorati di Milan e Inter guardano lontano, all’estate, ai soldi che investiranno le nuove proprietà, ai campioni che arriveranno, alle squadre che rinasceranno, anche perché il presente è un dito nell’occhio. Weekend da 0 punti in due nel momento chiave della stagione. Due punti nelle ultime 5 per l’Inter; un punto tra Pescara ed Empoli per il Milan. La corsa per un posto in Champions, già da tempo rimpicciolita a sprint per l’Europa League, ora si è ulteriormente intristita: faida cittadina per un sesto posto che sembra tanto la Bella di Torriglia, quella che tutti vogliono e nessuno piglia. Chi si vuole intossicare le vacanze, le tournée asiatiche e la stagione prossima con un preliminare? Sarà una gara a «Ciapanò»? Nell’attesa, Milano è scossa da un’isteria manzoniana, tumulti da Forno delle Grucce. Ieri è stato circondato e contestato Mattia De Sciglio che per valore, modi e dedizione non merita di essere caprio espiatorio. Sull’altra sponda del Naviglio tutti convinti: l’untore è Stefano Pioli. Ma le colpe di una squadra non si riassumono mai in un nome solo. È da mesi che raccontiamo la sintesi milanese, confermata nel weekend: l’Inter ha i giocatori, ma ha poca anima; il Milan ha l’anima, ma pochi giocatori. L’Inter che ha demolito l’Atalanta in 20 minuti, ma anche quella del demonizzato De Boer che sconfisse la Juve, doveva correre per lo scudetto. Il guaio è che non ne aveva voglia e non ha trovato tecnici e dirigenti capaci di spremere le immense potenzialità di una rosa imperfetta, per tare di mercato, ma ricca di qualità come solo la Juve. Firenze, nel bene (le grandi giocate) e nel male (il crollo indegno) ha reso l’idea ancora una volta. Non è per questo che il Milan non ha battuto Pescara ed Empoli. L’anima ce l’ha messa tutta. Più semplicemente il Milan non è riuscito a dimostrarsi più forte di loro. Deulofeu ha innescato il rigore e Suso lo ha fallito. Nel bene o nel male il Milan è quasi tutto (troppo) nella dialettica dei due spagnoli. Se si accendono loro, bene, altrimenti Lapadula può segnare se si costruisce il gol da solo. Difficile che in regia scocchi l’idea illuminante. La qualità della mediana rossonera di ieri non era superiore a quella dell’Empoli: questa è la verità. E ci sta, visto che il Milan non viene da un mercato da 140 milioni come i dirimpettai, ma da un’economia di prestiti e idee a basso costo. Quando si sbagliano i gol, gli allenatori spiegano che è mancata «cattiveria al tiro». Anche Montella, ieri. Spesso è un eufemismo. I giocatori di grande qualità, come Dybala, sbagliano poco e non è questione di «cattiveria». Il Milan ha pochi giocatori di grande qualità tecnica: questa è un’altra verità. A questo punto, le nuove proprietà cinesi, con un dito nell’occhio, sanno cosa fare per arrivare alla luna. L’Inter deve mettersi in casa gente disposta a sbranare il Genoa come fosse il Barcellona, anche se ha 5 scudetti nella pancia ed è appena uscita dal Camp Nou. La ferocia della Juve di ieri è stata impressionante. L’Inter ha bisogno di gente con quell’anima lì, funzionale al progetto tattico, anche se palleggia meno bene di Gabigol. E poi un allenatore e dirigenti capaci di stimolare quella fame di gloria ogni domenica. Il Milan invece, che l’anima e una buona organizzazione ce l’ha già, dovrà riempire la bella scatola costruita da Montella con campioni veri, specie a centrocampo, in linea con la sua storia. L’Atalanta ha 7 punti in più dell’Inter e più di un piede in Europa, pur avendone presi 7 a San Siro, perché i ragazzini terribili del Gasp giocano sempre con voglie febbrili che i Perisic e i Brozovic sfoderano solo con la luna buona. Ha blindato la sua Europa anche la Lazio, che ieri ha segnato 6 gol al Palermo, non perché è «cattiva», ma perché è zeppa di qualità. Milano sta più in basso, a caccia dell’untore. Logico così". 

Sezione: News / Data: Lun 24 aprile 2017 alle 10:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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