"Inter in Champions, Milan in Europa League senza passare dai preliminari. All’ultima curva di un gran premio martoriato dalle sofferenze, Milano scopre improvvisamente la gioia. Il cielo di San Siro si riempirà di notti europee, il popolo nerazzurro riascolterà la musichetta di Champions che aveva quasi dimenticato. L’ultima volta, marzo 2012, contro il Marsiglia, c’era in campo Zanetti, segnò Milito. Scampoli di Triplete. Preistoria". Questo l'incipit dell'articolo d'analisi sulle pagine della Gazzetta dello Sport scritto da Luigi Garlando, che poi entra nel dettaglio della rimonta compiuta ieri sera dalla squadra di Spalletti, davanti alla quale si aprono nuovi orizzonti di gloria: "Ora anche la Lazio ha il suo 5 maggio - si legge - In vantaggio due volte, ancora davanti a 12 minuti dalla fine, ha subito nel finale i due gol che l’hanno sprofondata all’inferno. Un incubo. Il rigore causato da De Vrij, prossimo nerazzurro, è una ferita in più. Per una volta l’Inter si è concessa una pazzia buona. Incomprensibilmente molle nell’approccio iniziale, tanto da concedere occasioni a raffica, ancora una volta sprecona con Icardi, è diventata tosta e spietata nel finale, invece di avvilirsi nell’avversità come troppe volte nel passato recente. Non è un caso. Spalletti ha corazzato l’anima tremolante della squadra in due atti: nella prima parte della stagione con i risultati, nella seconda con le conoscenze di un gioco in crescita continua. L’autostima così è aumentata. Lo dicevamo: Spalletti non è il colpevole dei cambi con la Juve, è l’artefice di un grande lavoro che ha portato 10 punti in più della stagione scorsa. Ha reinventato Brozovic, educato Cancelo, impiantato Rafinha. Al momento buono il gran lavoro ha pagato. Senza Luis Alberto, Inzaghi ha potuto spendere Felipe Anderson che a tratti è stato devastante. Spalletti, per rimontare, ha dovuto precettare ancora una volta il tenero Karamoh. Avesse avuto una panchina più profonda, l’Inter non avrebbe atteso l’ultima curva per scoprire la gioia. Ma il lieto fine redime tutti. Il gol della Champions lo ha segnato Vecino, i cui 24 milioni di costo sono stati catalogati spesso alla voce: spreco. Un filo ieri ha ammortizzato. Se il tesoretto Champions consentirà preziose conferme (Cancelo, Rafinha) e se il prossimo mercato rifinirà l’opera con pochi innesti di alta qualità, questa Inter correrà per vincere. Due parole sulla bella Lazio, arrivata stremata alla meta. Il suo gioco allegro, l’illuminata strategia societaria, la saggia educazione di Inzaghi meritavano di più". 

VIDEO - RIMONTA DA CHAMPIONS, TRAMONTANA IMPAZZISCE DI GIOIA!

Sezione: News / Data: Lun 21 maggio 2018 alle 16:12
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print